Il gol in pieno recupero di Iago Falque ha consegnato tre punti preziosi al Torino che resta nei quartieri alti della classifica, nella scia delle big del campionato. Ha vinto in trasferta e mantenuto la sua porta inviolata, ciò che Mihajlovic aveva chiesto ai suoi in conferenza stampa pre-gara, ma per avere la meglio di un Benevento nettamente inferiore, si è faticato tanto, forse troppo. I sanniti non meritavano di perdere, e su questo non ci piove. La partita è stata molto equilibrata e prima del gol vittoria di Falque (93’), delizioso l’assist di Ljajic nell'occasione, ad andare più vicini al vantaggio erano stati proprio i sanniti con Coda (44’), Cataldi (84’) e Lazaar (87’).
Tutto sommato, prestazione sufficiente dei granata, che però necessitano di più cattiveria, ferocia, negli ultimi venti, venticinque metri. Spesso, si è trotterellato sulla trequarti campo, invece di infierire i colpi mortali che un attacco stratosferico come quello del Toro è in grado di assestare. Senza infamia e senza lode l'esordio di Niang. Ha provato a combinare qualcosa sulla sua fascia di competenza, ma è chiaro che l'ex Milan non è ancora ben inserito negli schemi di Mihajlovic. Ljajic il migliore, quando ad accendere la luce è lui, in attacco qualcosa di buono di vede. Belotti, invece, è stato ingabbiato bene dalla coppia centrale beneventana, e si è visto poco. Reduce dalle fatiche con la Nazionale italiana, è rimasto nel limbo della sfida, senza eccellere, cosa rara per uno come lui.
Il Torino avrebbe dovuto e potuto essere più concreto in zona gol e in fase difensiva ha lasciato qualche possibilità di troppo al Benevento per rendersi pericoloso. In mezzo al campo alla squadra di Mihajlovic è mancato un uomo che dettasse con precisione i tempi delle giocate. Sfortunati i granata, che hanno perso dapprima Obi, e poi Acquah per infortunio. Così Mihajlovic ha mandato in campo Baselli che era in panchina poiché reduce da un infortunio al ginocchio e protagonista di soli tre allenamenti con il gruppo. In difesa, il Torino ha sofferto il mobile attacco dei padroni di casa: Coda ha svariato molto, Iemmello anche, mentre Ciciretti e D'Alessandro con le loro accelerazioni hanno messo in difficoltà gli esterni De Silvestri e Molinaro. Anche i centrali, Moretti e N'Koulou, non avendo punti di riferimento centrali, in qualche circostanza sono andati in tilt, concedendo spazio e ghiotte opportunità da gol agli avversari.
In generale, il Torino avrebbe dovuto fare di più. Per 93' minuti non è riuscito a concretizzare la maggior mole di gioco espressa rispetto all'avversario di turno. Il punteggio è rimasto in parità fino al terzo dei quattro minuti di recupero, e solo una magia di Ljajic, e la freddezza sotto porta di Iago Falque, hanno reso dolce il pomeriggio agli uomini di Sinisa Mihajlovic. Il Toro deve crescere per non correre rischi di perdere punti importanti quando dovrà affrontare squadre più forti, più attrezzate di quella campana. La condizione generale della squadra non può essere ancora ottimale, dato che siamo giunti appena alla terza giornata e si è ancora in pieno rodaggio. Domenica prossima ci sarà un test parecchio impegnativo, perchè all'Olimpico arriverà la Sampdoria, squadra che come i granata puntano a raggiungere l'Europa League. Un test chiarificatore, che ci dirà di che pasta è fatto questo Torino.