Archiviate (non senza fatica) le prime due giornate di campionato, per la Juventus in realtà di pause ce ne saranno poche: tra i tanti calciatori impegnati con le rispettive nazionali in un turno che per tante selezioni potrebbe essere decisivo ai fini della qualificazione al mondiale e un mercato arrivato al rush finale, i bianconeri saranno ancora impegnati su più fronti.

E' arrivato però anche il tempo dei primi bilanci, seppur ovviamente da prendere con le molle essendo appena all'inizio, ma una convinzione si sta già affermando su tutte: Paulo Dybala ha preso in mano la squadra, trascinandola sia quando le cose sono andate bene e c'era bisogno di qualcuno che aiutasse a gestire il tutto, come nella classica vittoria "da Juve" contro il Cagliari - che mancava ormai da troppo tempo - sia quando c'è stato bisogno di una reazione di forza, nelle difficili partite contro Lazio e Genoa. Anche per questo la società non ci ha pensato due volte a blindare definitivamente la Joya anche dall'assalto finale del Barcellona, che aveva provato in extremis ad assicurarsi l'argentino (molto stimato anche da Messi) per sostituire Neymar nel trio delle meraviglie.

L'esultanza di Dybala contro il Cagliari | Libero

Il numero 10 ha davvero dato nuova forza all'ex gioiello del Palermo, che si è preso tutte le responsabilità che una maglia del genere comporta e le ha trasformate in carica positiva per poter rendere al massimo in campo. L'argentino ha dimostrato nel tempo di sapersi adattare ad ogni cambiamento operato da Allegri - è stato uno dei massimi beneficiari del passaggio al 4-2-3-1 -  e in questo inizio anno sembra essere migliorato ulteriormente. Ha guadagnato sicurezza sia nel suo ruolo da fantasista (molto più incisivo nelle incursioni e penetrazioni, ancora più devastante nelle sue giocate, visione di gioco più lucida), sia soprattutto in fase realizzativa: due gol contro la Lazio, uno contro il Cagliari e ben tre contro il Genoa, per un totale di 6 in 3 partite. Una media a dir poco paurosa per l'attaccante argentino, anche grazie a un'impostazione offensiva che porta Higuain ad aprire più spazi per gli accorrenti compagni, Dybala ovviamente primo tra tutti. Col il tempo il fantasista bianconero olierà ancora di più i meccanismi, magari trovando un'intesa importante con i nuovi arrivati Bernardeschi e Douglas Costa, con cui potrebbe costruire azioni nuove e diverse e dare ancora più forza alla corazzata offensiva bianconera.

Il rigore di Paulo Dybala | Gettyimages

Resta da capire, in un anno dove non sarà più concessa nessuna sbandata verso il grande obiettivo - che è ovviamente la Champions League - e dove le due sconfitte in finale degli ultimi tre anni sono diventate ormai un macigno che si può distruggere solo portando a casa la coppa dalle grandi orecchie,  quanto Paulo Dybala potrà essere decisivo. A differenza della scorsa stagione, dove lui e Higuain sono arrivati senza energie a causa dell'assurda carenza di attaccanti, quest'anno il numero 10 avrà anche la possibilità di rifiatare qualche volta. Dovrà ovviamente migliorare altri aspetti ancora troppo evidenti e che tendono a compromettere le sue partite: l'argentino a volte si estranea ancora troppo dal gioco - con la Lazio freddissimo dal dischetto e divino su punizione, però assente per gran parte dei 90 minuti -  ma il fatto che adesso i bianconeri giochino molto di più palla a terra dovrebbe aiutarlo ulteriormente. Con il tempo l'argentino e i compagni dovrebbero migliorare anche sul piano della condizione atletica, completando definitivamente il puzzle offensivo per poter rendere al 100% delle proprie possibilità. La partenza è stata fulminante, ma mantenere questo ritmo per tutta la stagione sarà difficile e il numero 10 dovrà essere il primo a sapersi gestire. Con l'arrivo della Champions League arriveranno anche le prime sfide di alto livello e sarà lì che la maglia numero 10 della Joya potrà e dovrà illuminare il palcoscenico Europeo.