Dopo dei lunghi mesi di attesa, è iniziata da due giorni la Serie A 2017-2018. In seguito ai tre anticipi divisi fra sabato e domenica, ieri a partire dalle ore 20:45 c'erano in programma le restanti sette partite: fra queste, quella fra Udinese e Chievo, che ha visto gli ospiti trionfare per 1-2 con una prestazione superba, la quale offre diversi spunti di riflessione - e di elogio - per i vincitori.
È vero che si tratta di calcio d'agosto, è vero pure che c'è stata una complicità da parte della compagine bianconera (che avrebbe potuto e dovuto fare meglio), ma è innegabile che ormai la rappresentativa di un comune vicino Verona sia diventata una delle certezze della storia recente del nostro calcio. Alla decima stagione consecutiva nella massima lega nazionale, il lavoro svolto dal presidente Campedelli nella costruzione della squadra è diventato quasi semplice - nei limiti di quanto possa essere "semplice" costruire una rosa competitiva per uno dei top 5 campionati europei. Il gruppo storico, da almeno un paio di annate, alza l'età media del complesso sportivo ma al contempo fa lo stesso col rendimento: ciò, unito alla saggia gestione del tecnico Rolando Maran, ha creato un contesto genuino per il raggiungimento del solito obiettivo fissato nella pre-season, ovvero una salvezza tranquilla, senza assumere particolari impegni sul mercato, fra l'altro.
Ed è così che la squadra, facendosi forte di una dose di esperienza non comune, riesce ormai a ripetersi e in alcune occasioni anche a togliersi delle soddisfazioni non indifferenti, come si potrebbe dire del successo di qualche ora fa, basatosi su una difesa solida e i gol di Inglese e Birsa, due colonne dell'attacco clivense. Sembra proprio che i presupposti per i soliti 40 punti ci siano tutti: bisognerà ora dare seguito a questi propositi nei prossimi mesi, ma la nota formula di qualità (che in primis i neo-arrivati Garritano e Gaudino potranno aggiungere) e quantità fa ben sperare. Chissà che poi non ci sia pure spazio per i sogni...
In un campionato in cui sembra che il divario fra le big e le altre non si sia per nulla accorciato, anche sperare in un piazzamento poco oltre la metà classifica sembra complicato. Ma con tutte queste certezze che il ChievoVerona ha accumulato negli anni, che fanno fronte ai tanti punti interrogativi delle squadre più sotto pressione, chissà che non ci sia spazio per una favola gialloblù. Nelle ultime stagioni, con l'obiettivo della salvezza raggiunto già intorno alla fine dell'inverno, gli ultimi mesi stagionali sono stati fatali a Maran e i suoi. Potrà un sogno cambiare la situazione? Oppure i gialloblù rimarranno i soliti?