A caccia di un sogno. Quel primo posto tanto sognato e desiderato, a lungo rincorso e troppo spesso sfuggito tra errori di gioventù e mancanza di personalità, di maturità. Adesso, forse, il Napoli è pronto. La candidatura dei partenopei sembra essere stavolta forte, il patto scudetto, la conferma di una rosa che riparte dalle svariate certezze di una stagione da record: i presupposti, ai nastri di partenza del nuovo campionato, sembrano essere stati messi con cura e minuzia dei dettagli. Adesso, però, tocca ai protagonisti mettere in campo quella voglia, quella determinazione, mostrata nelle interviste pre-stagionali. Le parole, ora, contano poco, nulla. Contano i fatti, conta il verdetto del campo, quel giudice supremo che spesso ha dato ragione ai partenopei, ma che quest'anno dovrà farlo sempre, se le ambizioni dovessero essere confermate tali. 

Il viaggio del Napoli inizia da Verona, dal Bentegodi, dalla neopromossa Hellas di Fabio Pecchia, ex di lunga data, sia da giocatore che da allenatore, voglioso di mettere un cerchio rosso sul calendario personale da ricordare alla sua prima da allenatore in Serie A. Difficile, non impossibile. Le difficoltà sono oggettive quelle dell'affrontare una delle migliori squadre europee dal punto di vista del gioco, della manovra, ma il Verona ci proverà, con orgoglio e diligenza, senza rifiutare l'idea di provare a colpire con le proprie armi, proponendo calcio e provando a sfruttare l'entusiasmo per il ritorno nella massima serie, oltre ad una storica rivalità che carica l'ambiente più del previsto.

 

Al cospetto degli scaligeri, tuttavia, un Napoli già carico, reattivo e pronto come si è potuto vedere mercoledì sera al San Paolo contro il Nizza. Pronti via, la macchina di Maurizio Sarri ha già innestato le marce alte, forte di un lavoro durato due anni e che sembra pronto a raccoglierne i frutti; marce alte, non le più alte, ma quelle sufficienti a superare la resistenza dei nizzardi senza alcun patema, nonostante qualche inezia a proprio sfavore. Condizione e qualità sono dalla parte dei campani, voglia di stupire ed entusiasmo, probabilmente, da quella degli esordienti: la tavola è imbandita, la Serie A è tornata. 

Che partita sarà 

Difficile mettere un bavaglio, una museruola, al gioco del Napoli, che inevitabilmente farà la partita, la sua partita, anche al Bentegodi. Fraseggio e possesso palla, verticalizzazioni e sovrapposizioni sugli esterni, nell'intento di creare vantaggio laddove il Verona potrebbe accusare maggiormente. Schemi speculari, due moduli che, come sottolineato da Pecchia, rimarcano l'idea del prototipo Verona di assomigliare alla Ferrari Napoli che viaggia spedita a 300 all'ora. Insigne e Ghoulam, con Hamsik, sulla sinistra per scardinare l'asse Caceres-Ferrari-Romulo, Maggio e Callejon sulla destra per provare ad insinuare qualche dubbio anche al non impeccabile Souprayen.

Ed il Verona? Inevitabile non affidarsi alla voglia ed alla combattività di giocatori di gamba e di quantità - ma non solo - come Romulo, Zuculini e Bessa, nocciolo dei successi della passata stagione, alle scorribande di Verde e Cerci sulle corsie laterali, al cinismo di Giampaolo Pazzini davanti, il quale cerca riscatto dopo un'ultima annata di A tutt'altro che da ricordare. 

Le ultime dai campi

Pecchia ha sciolto in conferenza stampa il dubbio riguardante il modulo da usare: "Difesa a 4? Assolutamente sì". E quindi Ferrari e Caceres si divideranno i compiti tra terzino e centro-destra, mentre Heurtaux e Souprayen dovrebbero completare il pacchetto arretrato davanti a Nicolas. Romulo mezzala, con Zuculini che dovrebbe essere preferito a Buchel, con Bessa nel suo habitat naturale di alfiere sul centro-sinistra. Verde e Cerci ai lati di Pazzini davanti. 

Risponde Sarri che rispetto all'undici tipo visto contro il Nizza cambierà qualche pedina, soprattutto in mediana dove la fatica del doppio impegno si fa sentire maggiormente. Chi non dovrebbe rifiatare del terzetto di mediana è Hamsik, accompagnato quest'oggi dalla fisicità e dal dinamismo di Diawara e dalle accelerazioni e dalla duttilità di Zielinski. Altro cambio è quello che vedrà Maggio prendere il posto dell'infortunato Hysaj, uscito malconcio dalla sfida di Champions. Da valutare Albiol, con Chiriches pronto a far coppia con Koulibaly, Ghoulam a sinistra. Davanti il solito terzetto con Milik ancora in panchina. 

Le probabili formazioni

Hellas Verona (4-3-3): Nicolas; A. Ferrari, Caceres, Hertaux, Souprayen; Romulo, B. Zuculini, Bessa; Cerci, Pazzini, Verde. All. Pecchia

Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri

Le dichiarazioni della vigilia di Fabio Pecchia

I precedenti della sfida