Dopo la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio, la Juventus riparte dall'Allianz Stadium, dalla propria casa, per cercare il riscatto ed iniziare la stagione di Serie A con il piede giusto. La prima ad essere ospitata a Torino è il Cagliari di Rastelli, che vive un momento non del tutto positivo - complice soprattutto il caso Borriello, il quale sembrerebbe in procinto di passare alla Spal nei prossimi giorni. Massimiliano Allegri, però, nonostante la superiorità dei suoi, vuole mantenere la calma e lo fa anche nella classica conferenza stampa della vigilia.
"Il primo pensiero va alle vittime di Barcellona - apre il tecnico, parlando degli attentati di ieri in terra catalana - che è al momento la cosa più importante. Mi balza alla mente il fatto che i nostri figli troveranno un mondo più difficile, è un giorno molto triste". Il tema più caldo in ambito calcistico è invece il mercato, che propone un Matuidi in arrivo - anche se l'ufficialità ancora non è ancora cosa fatta - e delle voci su Papastathopoulos ed una presunta telefonata con l'allenatore bianconero: "Numericamente, come la società ha spiegato, abbiamo bisogno di un giocatore in più a centrocampo. Matuidi non è ancora un giocatore della Juventus... Parlato con Sokratis? Impossibile"
Sarà però il campo il giudice più importante, come spiega lo stesso Allegri, parlando dell'avvio di stagione e del prosieguo: "La nostra stagione inizia con il campionato, poi quella vera inizierà il primo settembre, quando finirà il mercato. Le prossime due partite sono difficili da affrontare".
"Sarà un campionato più equilibrato - aggiunge il tecnico - Quando vinci per sei anni in Italia e fai risultati importanti in Europa è normale che le avversarie si rinforzano: bisogna alzare l'asticella ed abbassare il margine di errore. Possiamo fare una grande Champions se affrontiamo nel modo giusto il campionato. Quest'anno abbiamo un finale molto difficile, con tre scontri diretti: domani dobbiamo partire bene, ritrovando più fiducia. La Juve è favorita se tutti ci rimettiamo con le orecchie basse, al pari degli altri, e lavoriamo. Non è favorita se affrontiamo la stagione con presunzione".
Una presunzione che contro la Lazio, in Supercoppa, ha preso il sopravvento insieme a tanti errori tecnici di supponenza della Juve: "Domenica abbiamo pensato di vincere ed abbiamo perso, siamo stati disattenti. Abbiamo giocato una partita tecnicamente molto brutta dal 10' al 45', dobbiamo sbagliare meno tecnicamente e nella semplicità della giocata. Se perdiamo palloni, rimaniamo in campo aperto e prendiamo dei gol. Non è questione di due o tre in mezzo".
Poche indicazioni di formazione ("Non l'ho ancora decisa"), ma si potrebbe profilare qualche sorpresa in base allo stato fisico, così illustrato da Allegri: "La condizione è precaria, abbiamo una squadra forte fisicamente. Chi è più in condizione è più leggero". C'è però una certezza: "La spina l'abbiamo riattaccata". Possibile che a destra esordisca da titolare in gare ufficiali De Sciglio, che ha già lavorato con l'allenatore della Juve al Milan: "Con me ha giocato due anni facendo due buoni campionati, poi si è un po' perso, ma ha qualità importanti e non le ha perse. Deve fare un percorso per recuperarle".
Spazio anche per parlare di altre novità, a partire dalla numero 10 sulle spalle di Dybala, uno stimolo per migliorare ancora e per essere ancora più decisivo: "Non ha ricevuto pressioni perché ha un carattere straordinario. Deve confermarsi in Italia ed in Europa, farebbe un errore se pensa di essere arrivato al suo massimo, ha ancora tante possibilità di migliorare". Altra novità sarà invece il Var, che domani, proprio in Juventus-Cagliari, esordirà in Italia: "Il Var è uno strumento nuovo, vediamone lo sviluppo. Può dare dei vantaggi, bisogna vedere con l'andamento delle partite come viene gestito. Di positivo c'è che possono esserci dei finti time-out in cui si possono dare indicazioni ai giocatori".