Due sberle dal Tottenham per svegliarsi definitivamente in vista dell'inizio delle gare ufficiali: questo avrà pensato Massimiliano Allegri, vedendo la sua Juventus subire gli assalti degli Spurs e rimanere in bambola, senza mordente e ancor meno determinazione. Una carenza di concentrazione che si può concedere in un'amichevole pre-stagionale - c'è anche una questione di gambe imballate dai carichi, ad essere sinceri - ma non in partite ufficiali, come sarà quella con la Lazio di domenica prossima, quella che assegnerà la Supercoppa Italiana. Tutto sommato, però, il tecnico può scavare a fondo e trovare qualcosa di positivo anche nella sfida di Wembley, sebbene sia decisamente poco.
Nel primo tempo c'è stato davvero pochissimo da salvare, se non un paio di combinazioni degli avanti che per poco non hanno condotto a segnare. Su tutti va sottolineata la prestazione di Douglas Costa, per la prima volta impegnato dal primo minuto sulla corsia di destra e pericoloso in almeno due occasioni, specialmente con i suoi palloni tagliati che mandano nel panico le difese avversarie. Da quella parte nel secondo tempo si è visto invece Cuadrado, il quale ha confermato soprattutto l'ottima condizione fisica già mostrata contro la Roma negli Stati Uniti; da censurare, però, alcune decisioni prese in fase di rifinitura. Imprecisione, ma anche assenza di concentrazione, come per tutta la squadra.
Uno dei pochi a discostarsi da questo trend è stato Claudio Marchisio, subentrato nel secondo tempo a Miralem Pjanic. Il principino ha confermato la crescita fisica e il totale recupero - ormai il crociato è solo un lontano ricordo - candidandosi prepotentemente ad una maglia da titolare in Supercoppa. Dalla sua, il numero otto ha anche la voglia di riscattare la scorsa annata e di scacciare le voci secondo cui la Juventus abbia un centrocampo che necessiti di rinforzi. Molto probabilmente, in realtà, un mediano arriverà, sebbene anche ieri siano arrivate buone risposte da Rodrigo Bentancur nell'ultimo quarto d'ora, quello concessogli da mister Allegri. Al momento l'ex Boca è la quarta scelta per due posti, ma potrebbe scalare all'indietro.
Seconda presenza (non ufficiale) in bianconero invece per Federico Bernardeschi, impiegato sulla sinistra in una posizione per lui relativamente nuova, dalla quale ha faticato un po' troppo ad accentrarsi. Quando ci è riuscito è stato però pericoloso, sfiorando anche il gol. Se dovesse imparare a muoversi verso l'interno del campo partendo dalla corsia mancina, il numero 33 bianconero darebbe un'altra alternativa tattica ad Allegri. Ieri soltanto una prova, più avanti i test veri daranno riscontro. Intanto il classe '94 strappa uno dei pochi sorrisi al tecnico, in una trasferta comunque da dimenticare.