All'inizio del mercato, sul taccuino di Giuseppe Marotta una delle voci cerchiate in rosso riguardava i rincalzi in attacco, per dare respiro ai titolari in un reparto estremamente delicato, seppur pullulante di talento. Quattro uomini a disposizione, più uno infortunato e difficilmente disponibile prima del 2018: troppo poco, per Massimiliano Allegri. Specialmente con la voglia di proseguire sulla strada del 4-2-3-1. Giugno e luglio hanno portato in dote alla Juventus due rinforzi quali Douglas Costa e Bernardeschi, sempre in attesa di recuperare Pjaca. Le due novità sono destinate a ribaltare le gerarchie sulle fasce, dove Cuadrado e Mandzukic sembrano meno sicuri del posto da titolare. Se il colombiano è il primo indiziato a vedere il proprio minutaggio ridotto, la posizione del croato è ancora in dubbio.

Innegabilmente, l'ex Atletico, Bayern e Wolfsburg è stato uno dei pilastri tattici della scorsa stagione e senza il suo spirito di sacrificio non sarebbe mai esistito alcun cambio tattico. La strada verso una nuova filosofia, con un calcio più veloce in attacco, potrebbe però costare l'esclusione al croato, il quale tra le sue doti non annovera sicuramente la capacità di palleggio: spesso, nella circolazione di palla, sulla sinistra il gioco è stato un po' rallentato e la fluidità ne ha risentito. L'innesto di Douglas Costa su quella corsia migliorerebbe il palleggio e aumenterebbe la pericolosità offensiva nell'uno-contro-uno, ma il brasiliano faticherebbe a dare copertura al centrocampo, causa mancanza di fisicità e attitudine difensiva.

Mandzukic in panchina non ci finirebbe volentieri - come biasimarlo - anche perché lo scorso anno è stato uno delle ancore di salvataggio, come già spiegato, nel nuovo sistema varato a gennaio da Allegri. Considerando la lunghezza della stagione, che potrebbe portare i bianconeri a disputare oltre 50 partite, va da sé che tutti in avanti potranno ritagliarsi il proprio spazio e la possibilità di aumentare i minuti di riposo potrebbe soltanto giovare agli interpreti. Il croato però è in questo senso un'eccezione: Allegri più volte ha ribadito come Mandzukic abbia "un motore diverso rispetto agli altri". Più gioca, meglio sta, meglio rende. Potrebbe essere in grado di tollerare ogni singolo minuto di partita, al netto di eventuali problemi fisici.

In questo contesto andrebbe inserito anche Federico Bernardeschi, la cui fascia naturale sarebbe quella opposta, la destra, ma che potrebbe agire anche a sinistra, seppur con qualche problema di adattamento relativo ad un ruolo nuovo. Non va dimenticato inoltre Pjaca, che rientrerà con ogni probabilità a gennaio 2018 e che di base occupa quella corsia, anche se, come Douglas Costa, è polivalente. La concorrenza è uno stimolo per tutti, questo è fuori discussione, e l'ampiezza nelle rotazioni è altrettanto un beneficio a livello di squadra: Mario Mandzukic lo sa, da buon uomo squadra quale è. Lo sa anche Massimiliano Allegri, chiamato a scelte difficili. Dubbi che, in ogni caso, sono discretamente piacevoli da porsi, dal punto di vista dell'allenatore.

L'ipotesi che possa riscontrarsi un "problema Mandzukic" o un "caso Mandzukic" è da escludere a priori, visto l'attaccamento alla maglia dimostrato dal classe 1986 e dal suo inserimento nel gruppo. La fascia sinistra si ripopola, Mario pensa anche a rivedere il ruolo di prima punta (Higuain rifiaterebbe volentieri qualche partita), aspettando con pazienza il suo momento: che si farà trovare pronto in ogni evenienza, per quanto dimostrato, è una garanzia.