Gonzalo Higuain è pronto ad iniziare la sua seconda stagione con la maglia della Juventus. L'obiettivo, come sempre quando si parla della società torinese, è uno solo: vincere. Quest'anno, però, potrebbe essere più difficile primeggiare in campionato perché, oltre alle solite Roma e Napoli, ci sarà anche il Milan da sconfiggere, capitanato dal suo ex compagno Leonardo Bonucci, protagonista del trasferimento dell'estate.
L'intervista di Higuain parte proprio da qui, dall'addio del numero diciannove alla squadra esacampione d'Italia. "Ognuno deve fare ciò che lo rende felice e che lo farà crescere, va rispettato. Era un giocatore importante per noi, ma è padrone del suo destino", esordisce così il Pipita, uno che ha vissuto l'esperienza di passare da traditore giusto l'estate scorsa. Il trasferimento di Bonucci è senza dubbio l'affare dell'estate e la Juventus ha perso certamente della qualità in difesa, ma il numero nove bianconero non si scoraggia: "Per tanti anni Bonucci ha aiutato la Juve a vincere, ora è andato a una concorrente diretta, ma noi rimaniamo fortissimi. Abbiamo i calciatori per non far sentire la sua mancanza". L'arrivo del difensore della nazionale proietta, a detta di molti, il Milan come avversaria della Juventus per il prossimo campionato. Higuain mette in chiaro le cose: "I nostri primi rivali siamo noi, dobbiamo confermare ciò che stiamo facendo da 6 anni. Tutti gli anni si parla delle altre squadre e alla fine vinciamo sempre noi". L'altra rivale per lo scudetto è il Napoli, una squadra che non ha cambiato quasi nulla rispetto allo scorso anno e proprio per questo motivo è temuta dal Pipita.
La Juventus, però, non è stata ferma sul calciomercato. Gli arrivi di Douglas Costa e Federico Bernardeschi aggiungo qualità in un reparto, quello offensivo, già molto forte ed Higuain non può che è esserne contento: "Costa? Mi ha fatto una bella impressione. Oltre ad avere forza, fa il cross veloce, come piace a me. Sono investimenti importanti che possono far crescere la squadra. Bernardeschi non avrà problemi, perché è italiano, idem De Sciglio e Szczesny, Bentancur è giovane, aiuteremo lui e Douglas a inserirsi. Avremo un gioco più veloce e verticale". Il reparto offensivo della Juventus ora, però, deve difendersi dagli assalti del Barcellona a Paulo Dybala: "E' in un’età delicata che io ho già vissuto, a 19 anni ero già al Real,sono andato via a 25, ma dopo tanto tempo che ero in un club così importante. A tutti piace giocare coi grandi calciatori, non posso puntargli una pistola alla tempia per convincerlo. Ognuno deve fare ciò che lo rende felice, lui qui lo è, tutti vogliamo che resti". Questo il pensiero guida del Pipita, che poi approfondisce il discorso: "E’ alla Juve da due anni, qui ha continuità. E’ giovane, qui sta molto bene, la società e la gente gli vogliono bene, tutti noi anche e la Juve lo ha aiutato a crescere. Paulo saprà quello che è meglio per lui, noi vogliamo che resti".
Inevitabile, poi, parlare della finale di Cardiff, una delusione che sembra aver spaccato lo spogliatoio. Higuain la racconta così: "Abbiamo avuto un buonissimo approccio, nei primi 10-15 minuti siamo stati superiori ma il Madrid non ti regala più di un tempo. Loro nella ripresa avevano rabbia, noi eravamo rilassati e ci hanno massacrati, potevamo fare di più ma il passato è passato, pensiamo al nuovo anno che sarà più duro e più lungo. Siamo motivati e abbiamo grande voglia di riparare l’annata scorsa". La finale di Champions League ha portato dubbi anche nella mente del condottiero bianconero, Massimiliano Allegri, che come da lui stesso annunciato ha pensato di smettere. Il Pipita però è sempre stato certo della sua permanenza: "No, sapevo che sarebbe rimasto: è stato così. Ha la rabbia giusta per fare meglio".