E' un bravo attaccante, ma vede poco la porta. Andrea Petagna è etichettato come quel bravo attaccante che però non segna quasi mai. Lo scorso campionato, nella splendida cavalcata dell'Atalanta che ha chiuso al quarto posto il torneo dietro alla Juventus, alla Roma ed al Napoli, il diretto interessato ha realizzato 5 gol e distribuito 5 assist ai compagni. Troppo poco, però, per un attaccante chiamato a far gol. Nell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, l'attaccante si è detto un pò stufo della situazione, sottolineando spazientito che il suo gioco è caratterizzato anche da altro: "La cosa comincia un pò a stancarmi. E' vero, forse non farò tanti gol, ma quei 5 realizzati nel mio primo anno di Serie A non mi sembrano un bottino da buttare via. Poi corro tantissimo, in media copro una distanza di circa 10-11 chilometri a partita, contro gli 8 degli altri attaccanti. Aiuto tanto la squadra. La gente vede solo quello che vuol vedere. Quest'anno il mio obiettivo è quello di raggiungere la doppia cifra e guadagnarmi un posto in Nazionale per il Mondiale. Sarebbe fantastico, io ci credo fermamente".
Un rientro dalle vacanze prima del previsto: "Ho anticipato un pò i tempi, vedere i miei compagni allenarsi ed io in spiaggia, non dico che è una sofferenza, ma quasi. Il calcio è la mia passione, e dunque sudare su un prato verde è l'ideale per me. Col fisico che mi ritrovo, ho bisogno di lavorare tanto, di sudare, prima di entrare in condizione, quindi non ho voluto perdere tempo perchè la mia voglia è quella di mettermi subito al passo con i miei compagni. Anche quando ero in vacanza mi sono allenato: svolgevo sessioni di lavoro di un'ora e mezza circa, mi hanno aiutato a non perdere il fiato". Un giudizio su Gasperini, che lo ha lanciato in pianta stabile in Serie A: "E' l'allenatore che mi ha dato di più, quello che mi ha insegnato anche i fondamentali, cosa che nelle giovanili vengono ingiustamente ignorate. Come stoppare la palla in area, il controllo orientato, sconosciuti per me fino all'anno scorso"
Sull'Europa League, Petagna esprime tutto il suo entusiasmo: "E' una sfida, un bel viaggio oltre i confini nazionali che ci siamo guadagnati con merito lo scorso anno. Il Sassuolo l'anno scorso è stato frenato dai molti infortuni, a noi è andata decisamente meglio. L'obiettivo è quello di fare bene, il più possibile. Superare la fase a gironi sarebbe fantastico, ma non ci poniamo obiettivi. Una fase della carriera che sta regalando parecchie soddisfazioni ad un ragazzo che appena un paio di anni fa aveva pensato di smettere: "Era un periodo difficile, nessuno mi cercava e quindi ho pensato di smettere e dedicarmi ad altro. Poi è arrivata la chiamata dell'Ascoli, il tecnico Mangia mi ha dato fiducia e da lì in poi è ripartita la mia carriera. Devo tanto a lui, e a tutta la gente di Ascoli che mi è stata vicino. I sacrifici vengono sempre ricompensati".