Sono bastati pochi giorni e qualche lampo dei suoi per convincere tutti, da Maurizio Sarri al presidente Aurelio De Laurentiis. Adam Ounas sembra essersi già preso il Napoli. Sebbene sia presto, per tanti motivi, per dirlo, quello che all'apparenza sembra un ragazzino timido ed introverso, spesso sulle sue ed alquanto pavido, si trasforma quando calca l'erba di Carciato, trascinato in questi giorni da un calore, quello del pubblico partenopeo, rimasto stregato dalle giocate del funambolico mancino ex Bordeaux. Subito nella mischia, Ounas non ha tradito le attese, anzi: inserito fin dal principio nei meccanismi già oleati di mister Sarri, il francese-algerino ha appreso in pochi giorni i primi dettami, quelli base, per essere fin da subito protagonista nell'attacco dei partenopei.
Qualche suggerimento da Mertens, poi da Insigne e Milik, prima di lasciarsi andare a quel che sa fare meglio, giocare a calcio. Inizialmente parte da sinistra - ma si è visto anche dalla parte opposta offrendo assist a raffica per gli inserimenti centrali - in quello che dovrebbe essere il ruolo di José Callejon, sebbene le caratteristiche dell'ex Bordeaux siano completamente opposte: trattatore di palla sopraffino, estro cristallino, capace di inventare giocate da un momento ad un altro. Ounas è questo, ma non solo, ed in questi giorni ha dimostrato di avere anche una enorme capacità di lettura delle situazioni, che gli hanno consentito tra le altre cose, di mettere a segno i due gol firmati in amichevole. Certo, la solidità difensiva di Trento e Carpi non sarà quella di Juventus e Roma, ma la naturalezza con la quale ha attaccato lo spazio, leggendolo prima ed aggredendolo successivamente, lasciano un messaggio indelebile delle qualità del classe 1996 di Chambray-lès-Tours.
Gli applausi e le ovazioni alle sue giocate sono naturali, spontanee, quelle che si riservano ai talenti che fanno innamorare a prima vista. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica e, dopo nemmeno un mese di permanenza in maglia azzurra, resta ovviamente qualcosa da limare nelle sue giocate, che rischiano di restare fini a sé stesse qualora il talentino algerino non riuscisse a trasformarle in assist, gol o in qualcosa di concreto, tangibile oppure se dovesse restare innamorato della sfera come dimostrato talvolta in Ligue 1. A tal proposito, la mano di Maurizio Sarri sarà fondamentale nella crescita di Ounas, per il quale sarà ancor più importante l'amichevole che i partenopei disputeranno sabato sera contro il Chievo Verona, primo reale antipasto di ciò che aspetta il ventunenne uscito dalle giovanili dello Châteauroux nella prossima Serie A.