Nella giornata di ieri la Juventus ha portato avanti in maniera decisiva due colpi in entrata, ma non è ancora sazia. Per Madama, oggi sarà la giornata decisiva per stabilire il futuro di Patrik Schick: allo stesso tempo, altri emissari bianconeri continueranno i propri contatti con la Fiorentina per cercare di chiudere, nel minor tempo possibile, l'operazione che dovrebbe portare a vestire la maglia torinese Federico Bernardeschi.
Vi avevamo già raccontato di un'offerta della Vecchia Signora di 40 milioni di euro più 2 di bonus e di una conseguente forbice da 8 milioni sulla parte "variabile" della cifra, ma che comunque doveva essere colmata. Nella settimana scorsa, i club hanno lavorato alla possibilità di inserire una contropartita: i viola hanno chiesto Marko Pjaca e Stefano Sturaro. Per il croato, la cosa non è mai stata fattibile; qualche spiraglio per l'ex Genoa c'era invece, ma un po' per la differenza di valutazione dell'italiano fra i due club (10 contro 15 milioni) e un po' per la mancata spinta da parte del calciatore che preferirebbe rimanere dov'è adesso, si è deciso che - in caso i toscani dovessero nuovamente manifestare interesse - la trattativa verrà portata avanti separatamente. Quindi, a meno di sorprese, l'operazione si baserà soltanto sul pagamento di una cifra, realisticamente molto alta.
In quest'ottica, il club di corso Galileo Ferraris nelle prossime ore proporrà un rialzo della proposta precedente, arrivando a 6 milioni di bonus circa, ma chiederà al contempo uno sforzo alla Fiorentina di scendere da una richiesta valutata come troppo alta. La forbice rimane, ma le sensazioni che filtrano sono assolutamente positive per i campioni d'Italia: in primis, c'è già l'accordo sulla parte "fissa" del cash; in secondo luogo, il calciatore ha manifestato solo e soltanto la volontà di trasferirsi alla Juventus, rifiutando sia il rinnovo proposto dai viola (da 2,6 milioni di euro annui), sia l'offerta dell'Inter (3,5 milioni a stagione). Questo in virtù di un accordo già preso con i bianconeri sulla base di un ingaggio da 4 milioni annui fino al 2022. La chiusura, dunque, è sempre più vicina.