Per la difesa della Juventus inizia definitivamente una nuova era, quella del post BBC. Il trio perde uno dei membri, il più difficile da rimpiazzare, al contempo il più giovane, seppur anch'egli oltre i trenta. Leonardo Bonucci va al Milan, la retroguardia bianconera si trova con le gerarchie scombussolate rispetto ad un anno fa: Allegri deve costruirne di nuove, partendo da una base solida, composta da quattro centrali per due posti. 

Le certezze - Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini sono le certezze di rendimento: vedono il viale del tramonto, dovranno dosarsi ed essere dosati, ma non sono in discussione. Daniele Rugani è invece arrivato al proprio momento, quello del salto di qualità definitivo: poteva essere già l'anno scorso, ma ragioni tattiche e fisiche gli hanno tolto uno spazio che poteva essere meritato. Infine, Medhi Benatia dovrebbe rappresentare il sostituto interno ideale per Bonucci.

Barzagli, Rugani e Chiellini. | Fonte immagine: Fantagazzetta

Le ipotesi - La domanda che in queste ore si stanno ponendo Marotta e Paratici riguarda la possibilità di aggiungere un altro uomo ai già presenti in rosa. Un'opzione sarebbe l'innesto di un altro centrale di livello. A livello di costo, sarebbe senza dubbio un'operazione onerosa, la quale potrebbe precludere un altro colpo, come il terzino destro, il centrale o Bernardeschi e Schick. Anche per questa ragione, probabilmente, la dirigenza non sembra orientata ad un'altra spesa ingente da mettere sulla to-do-list. Diverso potrebbe essere invece il discorso per Caldara, già bianconero, ma ancora in prestito all'Atalanta: la Juve potrebbe decidere di farlo rientrare alla base un anno prima, ma la resistenza degli orobici sembra forte. Trovare un accordo sembra difficile. Da scartare invece l'ipotesi di prendere un rincalzo, un quinto a basso costo e di buon rendimento: sarebbe un posto in più occupato nelle liste per un difensore che non avrebbe nemmeno la certezza di vedere il campo, se non in emergenza.

Mattia Caldara. | Fonte immagine: Sky Sport

La gestione - Un'intera stagione con quattro centrali per due posti sembra tutt'altro che ingestibile, a condizione che la fascia destra sia rifornita con due acquisti (probabilmente Cancelo e De Sciglio) e che Barzagli non debba più ritornarvici. Chi ne beneficerebbe maggiormente è senza dubbio Daniele Rugani, il quale ha bisogno di spazi per giocare, non solo in Serie A, ma anche in ambito europeo. Le probabilità che Allegri lo lanci non sono così basse come si possa pensare, perché il ragazzo ha già dimostrato personalità e capacità di reggere la pressione che implica indossare la maglia bianconera. Quello che forse un po' spaventa è che sarà più difficile costruire una coppia titolare collaudata e consolidata, sia per questioni fisiche che di rotazioni necessarie.

La tattica - Con il passaggio al 4-2-3-1, infine, la scelta della Juventus va in una direzione più chiara: meno possesso palla difensivo, linea difensiva più alta e maggiore gioco uomo-contro-uomo, tutti aspetti che rendono i bianconeri un po' più europei rispetto alla passata stagione. Difficilmente vedremo una Juve chiusa all'indietro, ma una squadra più arrembante - come testimonia anche l'arrivo di Douglas Costa. Ora sta tutto in mano a Massimiliano Allegri. La società, vendendo Bonucci, ha di fatto scelto lui: ora deve confermare questa decisione sul campo.