Udine, 10 luglio 2017. Arriva l'ora della prima conferenza stampa per mister Delneri, che stavolta parte dall'inizio del campionato. Il tecnico analizza tutti i punti più spinosi dell'Udinese a trecentosessantagradi.
È il tecnico più anziano della Serie A, 401 partite di A, ma con ancora tanta voglia di fare bene, all'Udinese oggi manca una punta, ma c'è sempre quel Thereau che sembra isolato come ala: “Quando stava finendo l'annata ho già detto che poteva esserci un cambio strutturale davanti, dobbiamo avere l'abitudine ad avere la squadra che gioca di reparto. L'attacco è uno di questi. Accentrarlo può essere un'idea, quando starà bene potrà dare un grande apporto in avanti, non penso da prima punta, ma può infilarsi con meno fatica negli spazi per concludere. È un ragazzo di grande generosità, corre tanto, sarà compito suo e nostro cercare di mantenere la brillantezza sua delle punte, in modo da essere più pericoloso in chiave di conclusione finale. Vogliamo allargare il reparto d'attacco per avere più soluzioni, Thereau è una delle soluzioni principali, spero stia bene tutto l'anno, ma deve abituarsi a finalizzare da solo, abbassandosi di meno. È un giocatore che ha il gol nella gamba. Lui, come Lasagna o Perica, hanno qualità tecniche e fisiche per arrivare al gol, è forte di testa, di destra, di sinistro, è sempre arrivato in doppia cifra. Giocatori da 20 gol in Italia sono 5, quindi bisogna mettere vicino i giocatori e sommare i gol, non possiamo basarci su un goleador solo. La prima punta la cerchiamo per avere un punto di riferimento, ma non arriva per fare quello che vuole. La società sul mercato è attiva, sta cercando anche altri elementi per completare la rosa. Si vorrebbe avere la rosa già completa per il ritiro, ma in questo mercato è difficile.”
Il nuovo slogan è “Daremo l'Anima”, sembra un invito anche alla squadra: “La squadra già l'anno scorso si era preso questo incarico. Dev'essere lo slogan che lega la squadra ai nostri tifosi. Noi dobbiamo combattere con intensità contro gli avversari, perchè se ce la giochiamo solo tecnicamente ci sono almeno 12 squadre migliori. Dobbiamo quindi colmare il gap mettendoci intensità e un atteggiamento di squadra, dando l'anima in campo e sentendosi parte della squadra.”
Sul caso Felipe, che ha un po' agitato le acque negli ultimi giorni: “Quando sono andato via io Felipe aveva firmato. È stata una cosa improvvisa, poi mi sembra che anche lui ha fatto la sua scelta. Ha scelto una strada dove l'allungamento del contratto è importante. Ha fatto la scelta giusta, ottenendo un contratto lungo e la società ha fatto una scelta giusta trovando una soluzione. Cercheremo di costruire qualche giocatore di quelli arrivati per sostituirlo, cercando di chiudere la pagina, che ha creato un allontanamento tra lui e la società Io posso dire alla società di rinnovargli il contratto o a Felipe di restare, ma poi decidono loro. La squadra non lo fa un giocatore.”
Ci sono nuovi giocatori, ma sembra ancora mancare il centroavanti, visto l'addio di Duvàn Zapata: “I nuovi innesti sono Pezzella e Ingelsson. Barak e Lasagna erano già acquisiti. Farò la squadra in modo da essere sicuro di me stesso, la squadra c'è già, gli 11 ci sono. È da completare la rosa, per raggiungere un obiettivo importante, che ci costerà più fatica dell'anno scorso. Il nostro obiettivo è la salvezza, da raggiungere il prima possibile, per poi puntare altro. Posso mettere Perica al posto di Zapata, ma anche Lasagna, ho già soluzioni, pur avendo delle caratteristiche diverse. L'unico scompenso dunque è l'addio di Zapata rispetto all'anno scorso. Ci mancano solo dei completamenti. Una punta, un vice Widmer e un vice De Paul. Le scelte fatte fino ad ora però sono giuste per completare l'organico, per poter competere settimanalmente per la squadra, alcuni giocatori devono impegnarsi in modo che io non dorma la notte per decidere chi mandare in capo.”
L'Udinese punta non solo sui giovani, ma anche su un nerbo di senatori chiamati a trascinare il gruppo per migliorare rispetto all'anno scorso: “Noi abbiamo dei grossi miglioramenti in alcuni giocatori importanti, i giocatori più esperti e il mister devono portare avanti questo. Possiamo avere un anticipo, conoscendoci già. L'anno scorso ho ottenuto grande credibilità e si è visto, poi in campo fa la differenza la qualità dei giocatori, ma io punto anche sui vecchietti. Un esempio è Hallfredsson, che dà l'input di dove andare a lavorare. Dobbiamo tenere in mente dove si va a lavorare. Il Friuli è zona di lavoro, quindi dobbiamo faticare. Il lavoro fatto bene dà buoni spunti per dare buoni risultati. Basti vedere il reintegro della comunicazione tra Danilo e il pubblico. Noi dobbiamo arrivare lì con il lavoro, sono abbastanza soddisfatto, si vorrebbe avere tutto subito, ma soprattutto nìin questi anni. Non possiamo comprare tanto per, bisogna prendere anche giovani che però siano funzionali alla squadra.”
Sul possibile addio di Widmer: “Noi apparteniamo tutti all'Udinese ora. Poi magari tra una settimana si cambia, ma quando si lavora qua si lavora per l'Udinese e pensando di restare all'Udinese. Widmer è qua, se poi va via vorrà dire che mi serviranno due giocatori a destra.”
I nazionali rientreranno domenica: “Confido che rientrino anche prima di domenica, perchè entrano prima nel clima lavorativo, perchè per loro sarà un'annata molto importante, dove nessuno regala niente. Tra un mese c'è la Coppa Italia e poco dopo il campionato. Dobbiamo toglierci subito la ruggine. L'anno scorso molti partivano con un punto di domanda, ma quest'anno invece sono i titolari, non più degli optional, dovranno sopportare più pressioni e confermarsi. Scuffet rientra il 13 e Jankto il 15.”
Il mister parte stavolta da inizio stagione e non in corsa: “È una motivazione importante, perchè mi permette di lavorare di più sul particolare. Faremo degli amichevoli vicine, per vedere di volta in volta gli errori ed essere pronti per la Coppa Italia, mi è sempre piaciuto di più partire dall'inizio, perchè arrivare a metà vuol dire ottenere risultati in fretta, portando le proprie idee in corsa. Io ho già esperienza, i giovani invece devono capire ancora che il posto va mantenuto, lottando. I ragazzi devono avere temperamento e secondo me lo hanno. Non parliamo di pivelli, Scuffet ha già 30 partite in Serie A.”
Samir, nonostante l'addio di Felipe, sarà ancora terzino: “Samir è un esterno, ha imparato ad andare avanti e il suo futuro è lì. Vicino crescerà Pezzella. Per il centro proverò King e Bochniewicz. Vediamo come vanno loro.”
Altra chiosa sui senatori: ”I senatori sanno già cosa penso io di loro. Chiaro che il rapporto che ho con loro è diverso rispetto ai ragazzi più giovani. Sono quelli che portano le mie richieste in campo. Io li rispetto e loro mi rispettano. Io vorrei sempre avere di più, ma quello che mi hanno dato già l'anno scorso.”
Domanda al di fuori dell'Udinese, al Verona si rimetterà in gioco Cassano: “All'Atalanta ho avuto Cerci e ho avuto anche Cassano. Pazzini ha sempre segnato. Antonio se ha voglia ha grande qualità. Secondo me se torna torna per far bene, gli auguro di far bene il suo lavoro, per far capire alla gente che la classe che lui ha non è andata via. Dei nostri tempi è stato l'ultimo giocatore di qualità Se ritorna la Serie A ha aggiunto un altro campione. Però anche noi possiamo costruire qualcosa.”
Il primo impegno sarà la Coppa Italia: “La Coppa Italia è un obiettivo, ma non è facile. Per le prime partite è vero che incontri squadre di Serie B o C, ma sono partite insidiose, perchè vengono per dare tutto. C'è da sudare, ma l'Udinese vuole passare l'obiettivo. Andare fuori dispiace a tutti, dobbiamo fare in modo che non capiti, i risultati danno sempre fiducia, anche nelle amichevoli.”