Un anno intenso e vissuto a mille. Non potrebbe essere definita diversamente la stagione di Alessio Cragno, il miglior portiere della Serie B che ha da poco raggiunto la storica promozione in A con il Benevento. Per lui, però, guai a parlare di vacanze, dato che fra poco partirà con l'Under 21 per puntare al successo nell'Europeo di categoria, che coronerebbe un percorso solare incredibile e ricco di soddisfazioni. La concorrenza, però, non sarà da poco, con Gigio Donnarumma che partirà sicuramente titolare: "Siamo un gruppo pazzesco e di talento - ha detto in esclusiva a La Gazzetta dello Sport - ma la nostra forza è l’unione che si è creata. Siamo amici fuori dal campo è il nostro segreto. Concorrenza con Donnarumma? Una concorrenza del genere è solo da stimolo. Non mi sento né titolare né riserva, toccherà a Di Biagio scegliere e decidere".

Passaggio obbligato, poi, sulla straordinaria stagione vissuta con il suo Benevento: "È stato pazzesco e forse non ci rendiamo neppure conto di cosa abbiamo fatto. A inizio anno era inimmaginabile, ma a Benevento ho scoperto una società molto organizzata e un grande presidente come Vigorito. Abbiamo scritto la storia". Date le ottime prestazioni con la maglia delle Streghe, il portierino azzurro ha molto mercato, seguito da Napoli ed Anderlecht, anche se il cartellino è attualmente del Cagliari di Rastelli: "Alle big è difficile dire no, ma nel mio ruolo serve continuità. Per crescere e migliorare ho bisogno di giocare". 

Parlando del suo delicatissimo ruolo, poi, Cragno racconta come è diventato estremo difensore: "Da bambino mi divertiva vedere Higuita, ma era un po’ pazzo. Come carattere e modello il riferimento è Casillas. Da piccolo facevo nuoto, ma non mi piaceva. A 8 anni con gli amici mi sono iscritto alla scuola calcio. In porta? Il bambino che faceva il portiere aveva la febbre e, da ultimo arrivato, mi hanno messo lì. Non sono più uscito". 

Confermando un carattere maturo e riflessivo, infine, il portiere del Benevento è un po' un anti-calciatore, lontano da dai riflettori e dai locali: "Sono riservato e non mi piace mettere in piazza la mia vita privata. I social li uso il minimo indispensabile e sfrutto di più la tecnologia per studiare allenamenti e altri portieri. Ai social preferisco i puzzle da mille pezzi per rilassarmi. Uno dei falsi miti che circonda il nostro ambiente l'ignoranza. Mi piace leggere e lo fanno tanti altri miei colleghi, eppure si dice che i calciatori pensano solo alla playstation e alle auto. Ultimo libro letto? Amo i romanzi storici: la trilogia di Novecento di Ken Follett, il mio preferito".