Doveva essere l'erede designato alla porta che Gianluigi Buffon lascerà con tutta probabilità al termine della prossima stagione, ma l'avventura bianconera di Norberto Neto si è rivelata ben più complicata di quanto si pensasse. Il brasiliano è stato impiegato saltuariamente, forse troppo, in attesa di un ritiro da parte del capitano bianconero continuamente rinviato. Non è bastata la "promozione" a titolare nelle partite di Coppa Italia, aggiunta a qualche sporadica partita in campionato, a dare continuità al numero 25 della Juventus, che già durante la finestra di gennaio aveva manifestato le sue perplessità in merito. La società bianconera non sembrava pienamente convinta delle prestazioni del suo secondo portiere, e il disastro della semifinale di Coppa contro il Napoli - a cui si è aggiunta l'idea Szczesny in casa bianconera - ha sancito la definitiva chiusura del cerchio.
Il portiere brasiliano non ha comunque perso il valore di mercato acquisito negli ottimi anni trascorsi alla Fiorentina. Neto piace principalmente al Napoli, vicino alla rottura con Reina e alla ricerca di un nuovo estremo difensore su cui puntare, ma ha richieste provenienti anche dall'estero: l'interesse dei partenopei ha infatti rallentato una trattativa che sembrava sul punto di concludersi con il Watford. La squadra di Marco Silva e del patron Pozzo si è quindi trovata bloccata, in attesa della decisione del portiere brasiliano. Su di lui è arrivato però anche il Valencia, che negli ultimi anni ha dovuto far fronte ai numerosi infortuni del connazionale Diego Alves, il quale sembra essere entrato addirittura in rotta con la società spagnola. Su di lui è arrivato anche lo stesso Napoli, e il movimento dei due estremi difensori potrebbe quindi essere collegato: se il bianconero dovesse andare al Valencia ci sarebbero discrete possibilità per gli azzurri di arrivare ad Alves.
In generale, Neto sente il bisogno di giocare e di tornare a sentirsi protagonista di un progetto. E soprattutto vuole tornare a lottare per la convocazione in nazionale, mancante ormai dal post-mondiale 2014. L'argento olimpico di Londra ha bisogno quindi di una grande stagione da titolare, per poter sperare di giocarsi un posto al mondiale 2018.