È fatta, ufficialmente. L’Atalanta torna a giocare una competizione europea dopo 26 anni. Il tecnico Gian Piero Gasperini è stato chiaro però: è necessario conquistare il quinto posto per evitare gli insidiosi e fastidiosi preliminari di luglio e cominciare direttamente a pensare alla fase a gironi. Per farlo, serve ancora un punticino nelle ultime due giornate per essere matematicamente certi di questo: prima l’Empoli, al Castellani, contro una squadra ancora in piena corsa per non retrocedere, e poi il Chievo, per l’ultima all’Atleti Azzurri d’Italia in questa stagione.

Questi sono pensieri che spettano all’allenatore ed ai giocatori, mentre i tifosi si sono scatenati già nel post partita con il Milan. Circa 5000 persone si sono riversate per le vie di Bergamo con striscioni, cori inneggianti i loro beniamini e bandiere. Entusiasmo assolutamente contagioso che già fa sognare in vista della prossima Europa League, sfide contro squadre blasonate in cui magari non si cercherà più di tanto di fare risultato, ma soprattutto di vivere la soddisfazione di giocare di fronte a campioni riconosciuti in tutto il mondo – peccato però che le partite casalinghe non si potranno affrontare nello stadio di casa e ci si dovrà accontentare di partecipare alle emozioni nel Mapei Stadium di Reggio Emilia.

La festa in città

Una volta raggiunto l’aritmetico quinto posto, si penserà alla costruzione di una squadra competitiva per entrambi i fronti. In questo caso è facile paragonare l’Atalanta al Leicester, che dopo il miracolo della vittoria della Premier League non si è confermato, seppur disputando un’ottima Champions League, con alcuni giocatori che non hanno mantenuto lo stesso standard di prestazioni e con la società che non ha voluto investire. Il rischio c’è, ma la società nerazzurra ha già dimostrato in passato di sapere benissimo come si fa a ripartire dalle cessioni, senza flop e senza delusioni cocenti, e l’investimento nello stadio ne è una prova; è convinto di ciò anche lo stesso Gasperini, come confida a Radio Anch’io lo Sport: “L’Atalanta ha la necessità di monetizzare, così da poter investire. Il presidente Percassi quello che in cassa lo reinveste, nello stadio, nelle giovanili, comunque per il futuro dell’Atalanta. La squadra verrà rinforzata”. Dunque, idee chiare, progettualità e lungimiranza, questa è la ricetta.