Doveva saltare la partita di sabato pomeriggio a causa di un'indurimento al polpaccio, ed invece Marek Hamsik è sceso in campo, disegnato calcio, e messo in discussione la palma di migliore in campo a Dries Mertens, autore di una sfavillante doppietta nel giorno del suo trentesimo compleanno. Una settimana particolare per il talento di Banská Bystrica, non la solita vissuta da stakanovista: fisioterapie, allenamenti saltati, lavori personalizzati. Un modo di vivere la fase preparatoria di un match a cui Marekiaro non è per nulla abituato. Ha stretto i denti, non è voluto mancare all'appuntamento con i 50mila dello Stadio San Paolo. Sessantanove minuti in campo, prima di cedere il passo a Rog, un lasso di tempo in cui il prato verde dell'impianto di Fuorigrotta ha parlato, sentenziato, e narrato la solita vicenda, agevole, esopopiana. Hamsik è essenziale per questo Napoli. Nessuno come lui.

IMPRESCINDIBILE - Una cresta, una chiave. La gara disputata contro il Cagliari ha confermato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dell'imprescindibilità dello slovacco nel sistema di gioco di Maurizio Sarri. Lui, quel ragazzetto venuto da lontano, ora uomo, ha sciorinato l'ennesima prestazione a tutto campo della stagione. Una gara vissuta da fuoriclasse, interpretando in maniera somma, empirica, entrambe le fasi di gioco. La celerità fatta in persona. Assistenze puntuali, come sempre con il contagocce, al bacio per gli avanti azzurri. Insomma, un supremo creatore di gioco, e di occasioni, ma allo stesso tempo tremendamente funzionale in fase di non possesso palla. "Obet", che in lingua slovacca vuol dire sacrificio. Questa parola rindonda nel vocabolario personale di Hamsik. Tre recuperi palla, ed un passaggio intercettato in fase di ripiegamento, testimoniano la grandezza, l'impareggiabilità del fuoriclasse slovacco, tanto prepotente in campo, quanto mansueto nella vita quotidiana.

LEADER - Un pomeriggio vissuto da condottiero. Seppur non al meglio della condizione fisica, il classe 1987 ha primeggiato sotto il profilo del carattere e dell'intelligenza calcistica. Giocate determinanti, mai un pallone buttato via o consegnato agli avversari. Ecco, proprio le sue intuizioni sopraffini hanno permesso al Napoli di spaccare la partita e decretato Hamsik come uomo fondamentale, oltre che prezioso. Certo, è una questione di tecnica, in primis, ma anche di carattere, ed Hamsik ha nelle corde la capacità di prendere per mano i compagni di squadra e trascinarli in alto. Proprio questa dote, modella Marek a leader indiscusso dell'attuale luna park Napoli.

BANDIERA AZZURRA - Ormai trentenne, Marek Hamsik continua ad essere non solo il presente del Napoli, ma anche il futuro. Tutto gira intorno a lui, all'unica bandiera azzurra attualmente a disposizione del patron Aurelio De Laurentis. Dopo più di trecento gettoni di presenza collezionati con la maglia azzurra, ormai divenuta seconda pelle, e conditi dall'essenza di 119 gol, lo slovacco è a caccia di quel trofeo, lo Scudetto, che potrebbe innalzare il suo nome accanto a quello di Diego Armando Maradona, divenendo ufficialmente leggenda nei cuori dei napoletani.

E' proprio questo incastro così sofisticato e accorto di risorse a sostenere l'essenzialità di Marek Hamsik nell'attuale Napoli di matrice sarriana. Lui, un predestinato, poichè nato sulla scena, quella di un campo da calcio.