Una vittoria che, al netto dei tre punti, mette in evidenza certi limiti. Contro il Bologna, domato per tre reti a due dopo tanta sofferenza, l'Atalanta ha infatti fatto i conti con qualche aspetto da migliorare, per affrontare al meglio una prossima stagione che, salvo clamorosi ribaltoni, dovrebbe portare in dote l'Europa League. Scesa in campo con il consueto 3-4-1-2, la macchina quasi perfetta del Gasp ha proposto tutti gli effettivi, subito indiavolati e pronti a passare in vantaggio praticamente al primo affondo, quando è il solito Conti a ribadire in rete un assist al bacio dell'ispiratissimo Papu Gomez.
Pronti via e i nerazzurri sembrano i soliti, pronti a sacrificare sul proprio altare il malcapitato Bologna, collettivo troppo altalenante in questa stagione di A. Sulle ali dell'entusiasmo, i padroni di casa non hanno diminuito i giri del proprio motore, segnando la seconda rete al quarto d'ora e grazie a Freuler, bravissimo a toccare in porta un passaggio vincente di Petagna, a conclusione di un'azione perfetta ed in pieno stile Atalanta. Raggiunto il 2-0 però, a causa anche del guizzo di Destro praticamente due minuti dopo la rete dello svizzero di casa, la manovra dell'Atalanta rallenta, consentendo al Bologna di riassestarsi e di rispondere colpo su colpo.
Nella ripresa, nonostante la strigliata di un Gasp poco felice, la Dea non riparte come fatto nel primo tempo, lasciando campo al Bologna e subendo a tratti la manovra ospite. Escludendo il solo Gomez, infatti, pochi sono i brividi dalle parti di Da Costa, con l'Atalanta sempre meno pungente e colpita al 61' da Di Francesco, autore del momentaneo 2-2 che "costringe" Gasperini a cambiare in corsa, riequilibrando la rosa e tirando fuori dal campo Petagna, all'ennesima sfida condita da un assist ma povera di goal. Per fortuna, i nerazzurri hanno alla fine vinto, trascinati dal settimo goal stagionale di Caldara.
Tutto per il meglio, dunque, con un'altra gara alle spalle e l'Europa sempre più vicina. A freddo, il modo in cui si è concretizzato il successo deve destare attenzione, fornendo un piccolo ma significativo dato che, se non corretto, potrebbe causare qualche problema in più. Partendo a mille, infatti, i ragazzi di Gasperini mettono spesso alle corde i rispettivi avversari, abbattuti minuto dopo minuto dalla corsa e dai muscoli bergamaschi. Quando questi vengono meno, però, ecco che il livello della rosa si abbassa al contrario della fatica, che aumentando in maniera esponenziale rende più difficili del previsto le ardue sfide contro collettivi come il Bologna.
Altro punto da non sottovalutare, la mancanza di un bomber di razza. Certo, il gioco di Gasperini limita il guizzo in area di Petagna, spesso costretto a far salire la squadra consentendo l'inserimento degli esterni Conti e Spinazzola, particolarmente pericolosi proprio grazie a questo modo di giocare. Ma quando ci si trova di fronte collettivi equilibrati, mentalmente stabili e tecnicamente validi, ecco che la mancanza della rete sporca si fa sentire, così come cominciano a farsi sentire le assenze dal tabellino dei marcatori dell'attaccante scuola Milan, che ieri ha in parte perso il confronto con Mattia Destro, bravo ad approfittare dell'unica, grande chance avuta.
Niente di grave, per carità, ma tanto su cui ragionare, avendo a disposizione più di tre mesi per preparare al meglio una prossima stagione cruciale. Se poi si considera anche il calciomercato, che proporrà molto probabilmente una piccola rivoluzione (Kessié pare essere già opzionato dalla Roma, ndr), ecco che Gasperini dovrà necessariamente pensare a diverse soluzioni, ri-plasmando al meglio una rosa vogliosa di stupire di nuovo in Italia e, perché no, in Europa.