In occasione della presentazione dell’ultima tappa della centesima edizione del Giro d’Italia, che si svolgerà a Milano, il presidente di Rcs e del Torino Urbano Cairo ha toccato diversi temi in conferenza stampa, a partire ovviamente proprio dalla corsa ciclistica: “Milano è una città importantissima per Rcs, e anche per me, la considero la più bella città del mondo. E' la città di Rizzoli, il fondatore. Milano ha già ospitato l'arrivo 76 volte, il Giro 100 non poteva non arrivare qui”.
Poi si passa ai temi calcistici e quando si parla di Toro si parla inevitabilmente di Andrea Belotti e del suo futuro: “Per quanto mi riguarda dovrebbe rimanere almeno un altro anno con noi e andare ai Mondiali con un grande campionato alle spalle, che poi sarebbe il secondo dopo quello che sta già facendo. Se non arrivasse nessuno a portare i valori della clausola e, nel caso, lui non fosse d'accordo ad andare via io me lo tengo volentieri”; per il reparto difensivo invece, i granata hanno strappato ad una folta concorrenza il brasiliano Lyanco: “Era conteso da tante squadre europee e italiane tra cui la Juventus. Abbiamo già fatto alcuni interventi sul mercato, ma non ci fermeremo qui”. Sulla questione Hart: “È un bravo portiere ma è di proprietà del Manchester City. Si tratterà di vedere se riusciremo a trovare un accordo con il club inglese e se il giocatore sarà contento di rimanere in Italia. In ogni caso è una questione che andrà sviluppata nei prossimi mesi”.
Per la presidenza della Lega Calcio non si è ancora trovato alcun accordo, ma Cairo ha le idee chiare: “Quello che è importante oggi è organizzare la Lega in modo manageriale. Ci vogliono manager giovani e bravi che vadano in giro per il mondo a rappresentare il calcio italiano e a sviluppare i diritti esteri, che per il momento sono troppo bassi rispetto a un campionato come quello spagnolo che ha dei valori che sono quasi quattro volte l'Italia”. Un possibile nome che si è fatto per ricoprire questo ruolo è quello di Adriano Galliani: “Lo stimo e lo conosco da molti anni, ma non è un problema di nomi, quanto di organizzazione della Lega. Non è che Galliani da solo può fare tutto il lavoro che va fatto”.