Sono cinque i risultati utili consecutivi raccolti dalla sua Udinese nelle ultime partite. Mister Delneri vuole continuare la striscia positiva, però si passa per una partita difficilissima come quella contro il Napoli, al San Paolo. Friulani che avranno un'ulteriore difficoltà, data l'assenza di Samir e i problemi di Felipe. Insomma, partita dura e assenze in difesa, la congiuntura non è al momento positiva, ma il mister confida nel gruppo.
Si va a Napoli, partita sulla carta complicatissima: "Sono partite sulla carta tutte molto complicate, ma anche sul campo. Dovrà essere interpretata come all'andata, con meno errori. Il Napoli è una squadra molto forte, ha velocità, dribbling, attaccano gli spazi, ha un suo modo di interpretare il calcio italiano."
I partenopei possono vantare tra le proprie fila Insigne, che sembra essere il miglior giocatore italiano: "Non c'è solo Insigne, è una squadra creata per giocare in velocità, puoi citare Hamsik, Callejon, Mertens, c'è Milik che può star fuori, hanno un organico e un modo di giocare invidiabile. Calcio di grande qualità. Vogliamo però fare la nostra partita, mettendoci energia, si parte sempre sullo 0-0 e non è vero che le partite ora non valgono nulla. Ci sono punti in palio. Vogliamo fare la nostra partita."
Arriva il miglior attacco e l'Udinese ha problemi in difesa, ma Delneri è fiducioso che le seconde linee sapranno tener botta: "Affrontiamo però anche senza Wague, che all'andata c'era e ora non c'è. Ci mancava invece Samir. Abbiamo perso ma combattendo, per cercare di vincere, sbagliando anche qualcosa. Il Napoli arrivava dopo un mese di lavoro nostro e stavamo rodando il gioco, eravamo ben lontani da quelli che siamo ora. Se tutti avremo lavorato alla stessa maniera non ci sarà scompenso tattico.
C'è differenza di qualità, ma possiamo giocarcela. Se eravamo completi chiaramente era meglio. Samir era supportato da compagni importanti, che lo aiutavano. Questo deve essere la nostra forza, chi giocherà al suo posto farà spero una gran partita, perché il Napoli è stimolante e inoltre si vorrà fare il bene dell'Udinese. Ho grande fiducia nei giocatori, ho messo in campo Scuffet, Evangelista... giocatori che non hanno tanti minuti nelle gambe e hanno dato grandi risposte."
Alla fine però ci si chiede chi andrà sulla fascia sinistra: "Fosse stato bene, Felipe avrebbe giocato. Non si allena da due mesi, è disponibile, ma non al meglio. Gabriel Silva lavora con noi da poco. Adnan lavora da ottobre, è più veloce. Ma indipendentemente da chi giocherà, ci dovrà essere la voglia. È una partita stimolante, è il miglior attacco del campionato, ci sono grandi giocatori. C'è tutto affinché una partita non semplicissima venga giocata al meglio. E si parte sempre sullo 0-0."
C'è anche Heurtaux, che però il tecnico non vede come laterale, ma in mezzo ha poco spazio: "Abbiamo cinque centrali, è questo il problema di fondo. Heurtaux è un giocatore con qualità importanti, ma sicuramente non può fare il terzino, ma non può far tribuna perché siamo pochi. Quindi vedremo, se ci saranno assenze in mezzo avrà spazio."
Partita particolare per Duvàn Zapata, ma Delneri non vuol sentir parlare di individualismi: "Voglio sia una partita speciale per l'Udinese non per Zapata, dovrà giocare per tutti, non per sè stesso, se qualcuno gioca per sè stesso mi incazzo. Duvàn è un giocatore dell'Udinese e se deve lavorare per l'Udinese deve lavorare anche per la sua carriera, dai giornali sembra che domani ci porteranno via mezza squadra. Spero che i giocatori diano sempre tutto."
Sul modulo che userà il tecnico è criptico: "Vedremo durante la partita. Loro non si adatteranno al nostro modulo, il 4-3-3 puro lo fanno in pochi, anche il loro è un 4-5-1 ben fatto. Si difendono bene, hanno una grande mentalità di squadra, hanno grandi tiratori. Come gioco sono i primi in campionato, in classifica secondi, ma forse meriterebbero anche di più..."
Napoli che è temibile con qualunque assetto, sia che giochi Milik che Mertens come prima punta: "Milik fa sponda, va dentro. Difficile che rinuncino a Mertens, che proprio qua ha iniziato a fare la prima punta. L'assetto con lui è perfetto, tutti brevilinei con grande velocità, giocando palla avanti. Se stanno bene rischiano pochissimo, rischiano solo quando c'è un calo fisico oppure se sono in vantaggio di due tre gol. Ribadisco, come forza di gioco è la prima in Italia."
L'ex tecnico della Juventus non pensa alle assenze, pesanti, a cui dovrà pensare, ma sempre al gruppo che ha a disposizione: "Non potrebbe essere altrimenti. Il singolo è importante, i giocatori forti tutti vogliono averli, ma conta poi il gruppo. Si applicano al massimo e per l'allenatore questo è una garanzia, la mia lettura è sempre positiva perché ho due giocatori per ruolo, ripongo piena fiducia in chi scelgo, indipendentemente dall'errore della domenica che può capitare. Bisogna dare un input positivo a ciò che si fa, mi piace un calcio fatto così, senza adattarsi agli avversari, bisogna far fruttare la qualità del singolo e devono farlo tutti contemporaneamente. Il problema vero è che ho meno ricambi, dopo questi ho i primavera, che sono giovanissimi. Quello è l'unico problema alla lunga. Ma li sto tenendo d'occhio."
Non conta ora la classifica: "Nono o decimo posto sarebbero un traguardo importante, ma non conta questo attualmente. In cuor nostro vogliamo continuare la striscia positiva e riproporre certe prestazioni."
Pensando a mente fredda, dopo la salvezza non ci sono comunque rammarichi per certe partite, dove forse si poteva fare più punti: "No, così è troppo facile, ci sono sempre difficoltà iniziali e conta il tempo, abbiamo avuto la crescita giusta. De Paul ha cambiato ruolo, Jankto è in posizioni diverse, Samir è arrivato dopo... Noi abbiamo dovuto far crescere giocatori adattandoli, sono partiti bene, poi hanno avuto delle difficoltà normali, soprattutto in zona gol. Il gol non arriva per caso, arriva perché i movimenti sono giusti. La crescita è giusta come tempi. Abbiamo trovato Hallfrdsson per strada, Kums ha avuto un'annata difficile. Le scelte della società sono state giuste, visti i risultati."
Chiosa finale con un paragone tra Jankto e Hamsik, che però Delneri non vuole fare: "Jankto per arrivare ad Hamsik deve pedalare molto ancora. Deve lavorare sulla personalità, trovare l'equilibrio giusto e prendere questi giocatori come esempio, ha l'età dalla sua. Il calcio è il suo futuro, ma non si possono fare paragoni. Hamsik è già un campione, Jankto spero che lo diventerà."