"Sto facendo la mia carriera in Italia, qua ho raggiunto la maturità. Sono arrivato ad un ottimo livello, mi godo la città e questo grande club. Ora voglio tornare in Europa col Toro".

Testo e parole di Iago Falque, attaccante del Torino, che all'ombra della Mole sembra aver ritrovato entusiasmo e fiducia, come ai tempi di Genova. L'esterno spagnolo, rinfrancato dalla cura Mihajlovic, soprattutto nella prima parte di stagione, è intervenuto ai microfoni di Onda Cero, parlando da diretto interessato, in quanto tifoso, anche della sfida di stasera tra Juventus e Barcellona: "Quando gioca una squadra spagnola tifo sempre a suo favore, soprattutto perché la Juve è il nostro massimo rivale. Differenze Juve-Barcellona? La Juve è una squadra solida e pericolosa, il Barça è il Barça. Dybala-Messi? Dybala è un fenomeno e nei prossimi anni tutti parleranno di lui, sarà sicuramente fra i migliori. Ma nel confronto con Messi esce perdente. Non c'è nessuno come lui. La mia esperienza al Barça? Me ne sono andato molti anni fa. Ho avuto Luis Enrique come allenatore per un mese e mezzo, poi l'ho rivisto in Italia un paio di volte".

Infine, una battuta anche sulla stracittadina e sul dualismo che si vive in città tra tifosi granata e bianconeri: "Gran parte dei tifosi della città sostiene il Toro, ma i successi della Juve degli ultimi anni hanno fatto si che crescesse il sentimento verso di loro. In Italia non perde mai, ora gli manca solo un successo europeo per tornare ad essere la squadra tanto temuta in passato". 

Dal presente del Toro al futuro dei granata, che in termini di portieri ha un nome ed un cognome: Vanja Milinkovic-Savic, fratello, come noto, del centrocampista laziale Sergej. L'estremo difensore ha parlato della sua prossima destinazione, commentando così ai media serbi di seguire con molta attenzione il nostro campionato: "Seguo con regolarità il campionato di Serie A, e ho notato che molte partite vengono decise nei minuti finali. Penso sia un bene, non voglio morire di noia in porta, anzi mi piace rimanere sempre sotto pressione, perché così è più facile mantenere la concentrazione". Ed in particolare, sul suo collega di reparto che attualmente sta difendendo i pali della porta granata, il serbo ha proseguito: "Hart in questa stagione al Torino ha mostrato tutte le sue doti, i tifosi del Torino si sono abituati alle sue grandi partite, e quindi si aspetteranno che io sia all’altezza, spero di soddisfarli".

Infine, un rapido sguardo anche alle motivazioni che lo hanno spinto a scegliere questa destinazione piuttosto che un'altra: "Ho ricevuto molte offerte nei mesi scorsi, ma ho scelto il Torino per via della presenza di Mihajlovic; poi qui trovo i miei connazionali Ljajic e Lukic, e il fatto di parlare la stessa lingua mi sarà di grande aiuto. Il mio idolo è Abbiati: era totalmente pazzo, e lo ammiravo. È necessario avere anche tanto coraggio per rendere al meglio: pur di parare un tiro impossibile, io sono disposto a tutto. Da quando ho bruciato la mia occasione per andare al Manchester United, ho cambiato atteggiamento. La filosofia della mia vita, ora, è entrare dalla porta sul retro, ma per poi uscire da quella principale. Mi muovo sempre un passo alla volta. La lezione mi è servita".