Il vivaio dell'Atalanta è in continuo movimento, e l'ultimo gioiellino uscito dalla meravigliosa accademia di Zingonia è il giovanissimo Christian Capone. E' un prolifico attaccante classe '99, e sta facendo volare la Primavera di Walter Bonacina. I bergamaschi occupano il secondo posto in classifica del Girone C con 54 punti, 2 in meno della capolista Inter. Ottima fluidità offensiva visti i 53 goal segnati, ma la punta di diamante resta l'attaccante originario di Vigevano che è quota 15 goal in campionato. Numeri che lo hanno già impacchettato e spedito nelle sicure mani di Giampiero Gasperini, tecnico che lo ha già convocato più volte in modo da fargli accumulare esperienza per la prossima stagione. L'intenzione della società è quella di schierarlo al posto di Gomez visto che l'argentino quasi sicuramente lascerà Bergamo.
La crescita di Capone prosegue a gonfie vele. E' una punta in grado di coprire tutti i ruoli, dalla trequarti in su: oltre al tiro, è migliorato nell'assist e nel gioco con i compagni di reparto, attirando su di sè la marcatura e poi liberandoli sottoporta. Fantasia e superiorità numerica che lo hanno etichettato come il numero 10 della squadra. Nonostante la giovane età gode di un fisico ben strutturato, ed è grazie a ciò che è molto agile nello stretto. Eleganza e testa alta lo rendono uno dei migliori nel suo ruolo, ma sta già lavorando sull'attacco degli spazi e sulla velocità.
E' cresciuto all'oratorio, e l'Atalanta lo ha prelevato dai Soccer Boys di Turbigo. A Bergamo ha iniziato a fare "rumore" già negli Esordienti, anche se poi è stato con il confronto nazionale che ha attirato le attenzioni di tutti gli scout delle big italiane ed estere. Nei Giovanissimi ha trascinato la sua squadra fino alla semifinale-scudetto contro la Juventus, sfiorando le 30 segnature. Negli Allievi, ha avuto bisogno di adattarsi, ma con il passare del tempo si è rivelato decisivo per la conquista del titolo. La ciliegina sulla torta? Debutto in prima squadra lo scorso novembre nel match di Coppa Italia contro il Pescara.
Il cosiddetto "pelo nell'uovo"? Quello di avere troppe pause e azionarsi a intermittenza. Il passaggio da titolare in Primavera, invece, lo sta aiutando anche sotto l'aspetto caratteriale e le sue risposte a livello mentale sono molto positive.
Nell'ultima stagione è riuscito ad andare in doppia cifra sia con i goal che con gli assist, numeri che hanno consegnato il titolo all'Under 17 atalantina. Il tecnico Bonacina lo ha già elogiato sotto l'aspetto tecnico, ma dalle sue parole si capisce chiaramente tutto il suo affetto nei confronti di un ragazzo che può davvero diventare un campione.
"La naturalezza con cui riesce a liberarsi dalla marcatura per andare a segnare o servire i compagni è impressionante. Se continuerà ad alzare l'asticella della determinazione e del ritmo di gioco ci sarà da divertirsi."
E' giusto non paragonarlo a nessuna leggenda del passato perchè si va incontro al rischio di bruciarlo. Lasciarlo crescere con calma e senza pressioni è la soluzione migliore, ma da quelle parti sanno già come agire.