Un altro memorabile pomeriggio per l'Atalanta quello della 30esima giornata del campionato di Serie A di quest'anno. Per la prima volta nella storia dei nerazzurri è arrivata una manita in trasferta: 0-5 ai danni del Genoa il risultato finale, con la tripletta dell'ormai inarrestabile Gomez, insieme alle marcature di Conti e Caldara. Gara dominata sin dal primo minuto dalla Dea che ha strameritato di vincere, aiutata anche dall'espulsione di Pinilla in avvio di ripresa che ha complicato tremendamente la vita ai padroni di casa.
E come ogni settimana, ai microfoni di Sky Sport è arrivato il solito trionfante Gian Piero Gasperini, tecnico dei bergamaschi, in un mix fra entusiasmo e commozione per i messaggi lanciati dal suo ex pubblico di Marassi, dimostratosi con degli striscioni molto affezionato al tecnico: "E’ stata una giornata dai due volti, con tanta gente qui che mi ha dimostrato affetto e poi il risultato della partita che per noi è veramente importante. Per noi era veramente fondamentale poter continuare questa rincorsa ".
La partita viene analizzata con sportività dal tecnico, soffermandosi sull'espulsione che ha penalizzato il Genoa: "La partita ha preso questa piega con l’espulsione di Pinilla; abbiamo giocato bene nella prima frazione, ma nel secondo tempo la partita poteva essere equilibrata, stavano facendo il miglior sforzo ma poi in 10 è diventata più semplice per noi".
La corsa all'Europa va avanti: ha steccato sul campo del Pescara oggi una delle contendenti, ovvero il Milan. Ieri invece la Lazio ha ottenuto i 3 punti. Ecco cosa ne pensa il tecnico di quello che è rimasto da giocare in campionato: "Gufare non costa niente. Obiettivamente va tutto bene, ma l’importante è che facciamo risultati noi. La Lazio ieri ha vinto, l’Inter è una squadra forte, abbiamo preso punti sul Milan. Rimangono tante partite e può succedere ancora di tutto ".
Interessante riflessione del mister, che come al solito viene molto elogiato per quello che è il suo lavoro. Si comincia dal dato di fatto che i Nazionali dei nerazzurri ad inizio anno erano due, adesso invece sono ben 8. Nel parere dell'allenatore, non si potrebbe andare avanti su questi livelli senza un gruppo di evidente qualità che merita, evidentemente, più di quanto non si pensasse ad inizio anno: "E’ un grande risultato, ed è anche un po’ la sintesi del nostro campionato. E’ impensabile che una squadra con questa posizione per tanti mesi non abbia nell’organico giocatori di valore. Magari sono venuti fuori quest’anno, d’accordo, ma il valore di questi ragazzi è indubbio, altrimenti puoi fare qualche partita e non un campionato su questi livelli. La convocazione è una conseguenza. Il nostro campionato non è così semplice aldilà di quello che si dice, con nessuno è facile ".
Andrea Petagna, invece, sta diventando un caso. A livello prestazionale, il centravanti nerazzurro sta presentando un'ottima continuità in questo campionato, ma non riesce più a segnare e a livello psicologico la situazione sta divenendo delicata. Il coach legge la situazione con tranquillità e non sembra per nulla preoccupato, almeno ai microfoni: "Devo dire che lui le occasioni se le crea nell’arco della partita. Qualcuna non limpidissima, oggi forse però di più. Non dev’essere uno stress per noi né per lui: la squadra produce lo stesso. E’ chiaro che è un ragazzo di 21 anni, speriamo tutti che diventi concreto e prolifico in zona gol ed è chiaro che nel ruolo in cui gioca se non concretizza non arriva a certi livelli. Però è il primo anno che gioca: sono certo che inizierà a segnare ".
I nerazzurri sono il perfetto connubio fra una squadra che sì segna tanto, diverte e prende gli avversari per la gola in avanti ma, al contempo, non ha preso gol in 14 partite su 30 in campionato (tante reti inviolate quante ne ha la Juventus, che stasera giocherà sul Napoli). La risposta del tecnico non può che parlare di equilibrio, una parte fondamentale del calcio: "Questo equilibrio che abbiamo raggiunto dopo le prime partite è la base del nostro campionato e delle nostre vittorie. Siamo una squadra solida che non subisce moltissimo; abbiamo avuto la stranezza della partita con l’Inter, diversamente siamo stati solidi, anche prendendoci dei rischi, giocando alti, con la difesa non sempre in superiorità numerica. Questo però è alla base per poter proporre con un uomo in più l’azione d’attacco ".
Si chiude con altre statistiche che vedono, se escludiamo le prime 6 giornate, la Dea viaggiare a ritmi superiori di Napoli e Roma, solo 6 punti dietro ai campioni d'Italia. Dei numeri assolutamente incredibili, ma che non fanno cedere il tecnico agli elogi: "I numeri sono importanti, perché abbiamo viaggiato per 24 giornate al pari di Napoli e quasi Juve. Questo riporta quasi a quello che dicevo prima: il mio lavoro è buono, sono oltremodo soddisfatto, ma ho dei ragazzi di assoluto valore altrimenti questi numeri non potrebbero essere tali ".