La sconfitta in casa della Lazio, l'ottava in trasferta sulle nove totali maturate sinora, ha messo in risalto i soliti problemi di natura strutturale del Torino. Spesso in difficoltà quando attaccata, la retroguardia granata si è rivelata non all'altezza, risultando vulnerabile e facilmente penetrabile dagli attacchi degli avversari ed il centrocampo, quasi sempre sofferente, ha peccato di forza fisica e qualità. Le solite mancanze, quelle che hanno condannato all'anonimato il torneo del Torino.
A dieci partite dalla fine del campionato il Toro si ritrova a metà classifica senza possibilità di conquistare un posto utile per l’Europa League e sicuro di non essere coinvolto nella lotta per non retrocedere. Un campionato di fatto chiuso per i granata, alla ricerca dunque di quelle motivazioni necessarie per poter chiudere dignitosamente il torneo. Da quando il tecnico Sinisa Mihajlovic si è seduto sulla panchina dei granata, ha sempre posto obiettivi, per tenere sulla corda i propri ragazzi, ed anche in questa circostanza siam sicuri che riuscirà a scovarne qualcuno. Uno di essi potrebbe seriamente essere quello di migliorare il rendimento del girone d'andata, e quindi cercare di ottenere nel girone di ritorno più dei 29 punti totalizzati nella prima parte di stagione. Il calendario non difficilissimo del Toro (Udinese, Cagliari, Crotone, Chievo, Sampdoria, Genoa e Sassuolo), ovvero tutte squadre dal destino già scritto, potrebbe facilitare il raggiungimento di tale obiettivo.
"Essere sempre all'altezza in ogni partita, in ogni allenamento e in ogni minuto nel quale indosseremo la maglia granata perchè il Torino è un’altra cosa rispetto ad altri club" questo è il motto di Sinisa Mihajlovic da cui attinge per motivare al meglio i suoi giocatori. Tanta determinazione, ed anche tanto orgoglio, affinchè si possa onorare al meglio questo finale di campionato e gettare le basi per il futuro, cercando di renderlo quanto più radioso possibile.