È senza dubbio una delle sorprese della Serie A di quest’anno, tanto che diversi club, non solo italiani, gli hanno messo gli occhi addosso. Patrik Schick ha già segnato 9 reti in stagione fra campionato e Coppa Italia in 24 presenze, spesso partendo dalla panchina. Il tecnico della Sampdoria Marco Giampaolo ha spiegato che lo utilizza con il contagocce perché “se no me lo vendono”, ma l’ingresso del ceco a partita in corso sta diventando un fattore per i blucerchiati: 6 delle 7 marcature in campionato Schick le ha realizzate da subentrante.
Di solito in queste situazioni i calciatori reclamano più spazio, ma il classe ‘96 è di un altro avviso: “Giampaolo è l'allenatore e decide chi gioca, io devo solo farmi trovare pronto all'uso. È chiaro che mi piacerebbe partire più spesso dal primo minuto. Però finché entro e segno, come posso dargli torto? Il segreto è pensare al gol sin da quando ti scaldi prima di entrare. Il resto viene da sé... In Italia i difensori sono migliori che in Repubblica Ceca e il calcio è molto più tattico, oltre che più veloce. Non era scontato ambientarsi subito” dichiara in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
La prima rete ufficiale in Italia l’ha trovata contro la Juventus, nel suo stadio alla prima da titolare: “Il gol alla Juve mi ha fatto conoscere Nedved, non lo avevo mai incontrato prima ed è stato emozionante. Mi ha fatto i complimenti, ma non abbiamo parlato di calcio”.
Nella prossima estate sia il giocatore che la Samp riceveranno numerose richieste, anche se già nella scorsa sessione estiva al ragazzo si era interessata una grande del calcio italiano, la Roma: “Avevo diverse offerte, ma qui sapevo che sarei potuto crescere meglio che altrove. Ho fatto la scelta giusta. Contro la Roma ho esultato alla Drogba, mi è venuto istintivo. Didier è stato uno dei miei attaccanti preferiti, anche se da piccolo tifavo Manchester United. Prima Beckham, poi Cristiano Ronaldo. Che c’è di meglio? Mi piacerebbe giocare in Premier League un giorno? Perché no, è il campionato più bello del mondo e soprattutto il più equilibrato. Chissà, ma io ora alla Samp sto da dio”.
I primi giorni a Genova hanno portato subito la benedizione di Antonio Cassano: “Mi ha detto che sono il più forte giocatore che abbia mai visto in blucerchiato. I primi giorni di ritiro mi osservava, ma non avevo il coraggio di parlargli. Poi dopo qualche mese mi avvicina e mi fa: 'Lo sai che sei davvero forte?”.
La crescita esplosiva ha catturato l’attenzione anche in patria: “Sono arrivato sino alle pre-convocazioni per Euro 2016, poi il ct Vrba ha preferito gente più esperta. Ci sono rimasto un po’ male, ci speravo, anche perché con il Bohemians avevo giocato una stagione eccezionale. Non vedo l’ora di giocare l'Europeo Under 21, mi manca giocare una bella rassegna con la maglia del mio Paese dopo aver fatto tutta la trafila con le selezioni giovanili".
Sabato sera c’è il derby contro il Genoa, la sfida ovviamente più sentita dai tifosi blucerchiati: “So bene che Genoa-Samp qui è la partita dell’anno. I tifosi non mancano di ricordarcelo. Però io sono tranquillo e non mi spaventa nemmeno sapere che siamo in trasferta. Ci sarà la nostra curva a spingerci".
Fonte La Gazzetta dello Sport.