Momento difficile, avversario impossibile. Sono scurissime le nubi che gravitano sia fisicamente che realmente in quel di Udine. La magia di Delneri sembra essere stata già spezzata dai soliti problemi cronici (ed incomprensibili) della rosa. Solo quattro punti in questo 2017 e due sconfitte consecutive nelle ultime due partite sono la cornice di un quadro che stava prendendo i contorni di un'opera d'arte e che invece sta diventando la solita tela da quattro soldi. Domenica allo Stadio Friuli (Dacia Arena) arriva la Juventus capolista in tutto. Non proprio l'avversario scaccia crisi, anzi. Non solo, lo stadio, come al solito in questi casi, non sarà tutto esaurito per il grande entusiasmo del pubblico casalingo, ma per l'enorme presenza di locali che supporteranno la squadra avversaria. Gap pesante condiviso con tante altre squadre piccole d'Italia. Ci si può far poco. Come se non bastasse, ad arbitrare la sfida sarà il signor Damato di Barletta, fischietto tutt'altro che amato da queste parti, dato che rievoca arbitraggi non proprio equi, come quello contro la Roma della stagione 2010/2011, in cui negò il gol vittoria (regolare) alle zebrette allo scadere. Inoltre l'Udinese negli ultimi dieci scontri contro la Vecchia Signora ha ottenuto solo due risultati utili: un pareggio (in casa, nell'era Stramaccioni) ed una vittoria (allo Stadium, era Colantuono). Le premesse quindi non sono buone.
Oltre a tutte le negatività portate da una sfida contro la Juventus, c'è da tener conto delle difficoltà messe in mostra dai friulani con l'anno nuovo. La squadra non segna più, siamo a marzo e possiamo contare solo una rete di De Paul e una di Thereau, tra l'altro entrambe nella stessa partita. Duvàn Zapata è a secco da inizio dicembre, ovvero dalla sfida contro l'Atalanta. Il numero di occasioni da lui fallite è incalcolabile e l'assenza di un centravanti che veda la porta si vede, al netto del grande movimento che fa per aiutare i compagni. Aggiungiamoci poi i fastidi fisici continui di Thereau e l'astinenza da gol è presto spiegata. Inoltre Jankto e Badu sembrano fisicamente già arrivati a fine corsa, mentre Fofana alterna grandi giocati ad assoli di un egoismo unico. Insomma, quel barlume di gruppo e di squadra che si era visto a novembre sembra essersi già dissolto.
Contro la Juventus Delneri potrà contare su quasi tutti gli effettivi. Gli unici assenti saranno Faraoni (ginocchio) e Gnoukouri (problemi cardiaci). Il tecnico sembra nonostante tutto orientato a confermare i giocatori che stanno regalando prestazioni opache da due mesi a questa parte. Il ritorno di De Paul implica il ritorno in panchina dell'enigmatico Matos. Ci sarà di nuovo anche Hallfredsson, che con tutta probabilità rimanderà Kums tra le riserve. In difesa verrà confermato il solito blocco composto da Widmer, Danilo, Felipe e Samir. In avanti Thereau e Duvàn Zapata sono intoccabili. L'unica sorpresa in caldo sembra essere quella di Ewandro, su cui la società punta molto e che il mister sta provando. L'ex San Paolo aveva impressionato per i suoi colpi sia in allenamento che nello spezzone concessogli da Iachini contro il Sassuolo, poi un infortunio che lo ha tenuto fuori dai giochi per tre mesi, prima di tornare a disposizione per avere qualche altro minuto. Il brasiliano può giocare sia al posto del francese che di De Paul. Molto probabile che, dati i suoi limiti nella fase difensiva, sia però un'arma da usare a gara in corso, quando magari il poco fiato dell'ex Chievo arriverà ad esaurimento. Delneri quindi, nonostante le difficoltà, sembra aver deciso: nessun cambiamento, avanti tutta.