La Juve non si ferma e vince anche a Cagliari, con il punteggio che ormai è quasi un marchio di fabbrica: finisce 0-2 il posticipo domenicale della 24esima giornata di Serie A. Partita dura ma equilibrata, risolta - tanto per cambiare - da una doppietta dello straordinario Gonzalo Higuain. La buona volontà dei sardi si scontra con il cinismo del fenomeno argentino, che capitalizza le uniche due conclusioni nello specchio, mettendo in discesa la sfida per i bianconeri.
Rastelli sceglie di difendersi con due linee da quattro, lasciando in avanti Sau e Borriello, quest'ultimo non al meglio. In difesa rientra Murru sulla sinistra, confermato il centrocampo, con Barella esterno sinistro. La risposta di Allegri è il solito 4-2-3-1, con il rientro in mezzo al campo di Marchisio al posto di Pjanic, mentre in difesa a fianco di Bonucci parte Chiellini (che sarà costretto a lasciare il campo a Rugani al 18'). Si rivedono anche Lichtsteiner e Cuadrado sulla destra.
L'ottimo impatto con la partita del Cagliari sorprende i bianconeri, piuttosto passivi nelle prime battute di gioco, accettando di coprirsi per poi distendersi in contropiede. Proprio da una ripartenza nasce la prima occasione bianconera, con Mandzukic che taglia sul palo lungo cercando di raccogliere un cross dalla destra, ma trovando il puntuale anticipo di Pisacane. La gara è maschia e intensa, nessuno tira indietro la gamba sui contrasti: i sardi ci provano con un piazzato di Bruno Alves, alto di poco. La Juventus sale con lo scorrere dei cronometro, fino ad ottenere un buon predominio territoriale, mai realmente capitalizzato, complice l'ottima organizzazione della retroguardia rossoblu.
I ritmi rimangono bassi e l'attenzione regna sovrana, almeno fin quando, al 37', Marchisio indovina la giocata in profondità; ci si avventa Higuain, che scatta sul filo del fuorigioco bruciando il proprio marcatore e, davanti a Rafael, appoggia con un tocco morbido la rete dello 0-1. Nel finale di primo tempo torna l'equilibrio, il Cagliari si mostra volenteroso, ma Buffon non deve mai sporcarsi i guantoni. Non tira mai in porta la squadra di Rastelli, mentre la Juventus ricomincia il secondo tempo con un altro gol: ancora un'uscita magistrale, Higuain lancia Cuadrado a destra, il quale serve Dybala, che pesca la corsa in verticale proprio del Pipita, tocco di punta di fronte al portiere e il raddoppio è servito.
Lo sviluppo dell'azione dalla quale scaturisce il raddoppio della Juventus.
Sotto 0-2, l'intensità sarda inizia a scemare e i bianconeri riescono anche ad avere buona qualità nel possesso palla, incrementata anche con l'ingresso di Pjanic al posto di un esausto Marchisio al 67'. Il bosniaco è immediato protagonista, perché al primo pallone toccato viene steso da Barella, già ammonito nella prima frazione: Calvarese non può far altro che estrarre il secondo giallo, quindi il rosso. In dieci, paradossalmente, il Cagliari ritrova nuova linfa e riesce finalmente a inquadrare lo specchio: una botta terrificante di Pisacane dal limite viene spedita in corner, a mano aperta, da un Buffon estremamente reattivo.
Non resta a guardare la Juve, che riesce di nuovo a distendersi con facilità: Sandro esce palla al piede, Dybala dalla sinistra pennella per la testa di Mandzukic a centro area, ma il croato non inquadra lo specchio. Anche Higuain ci riprova, stop e tiro da dentro l'area che sorvola il montante di centimetri. Con le squadre lunghe le occasioni aumentano, tanto che anche il Cagliari sfiora nuovamente l'1-2, di nuovo con Bruno Alves, una punizione perfetta che ha il solo difetto di lambire l'esterno del palo, con Buffon immobile.
Nel finale il più pericoloso è ancora Mandzukic, che stavolta di testa colpisce una traversa clamorosa, ma ancor più clamoroso è quanto succede sul prosieguo: Dybala prova il tap-in in tuffo di testa con Rafael praticamente dentro la porta, ma con un guizzo felino l'estremo brasiliano resuscita e mette le mani sull'incornata della Joya, negandogli il gol.
È questa l'ultima emozione di un match che vede i bianconeri uscire vincitori, ristabilendo il +7 sulla Roma e il +9 sul Napoli. I ragazzi di Rastelli rimangono fermi a quota 27 punti, saldamente a +13 sulla zona retrocessione.