Clima teso in casa Torino. Si fanno sentire quasi due mesi senza vittorie, si fa sentire la crisi di gioco e di risultati, si fanno sentire le crepe che il gruppo granata ha messo in evidenza ad Empoli, con lo stucchevole battibecco Belotti-Iago Falque per la battuta del rigore, poi sbagliato dallo spagnolo. Quella tensione, oggi, Mihajlovic l'ha toccata con mano. Ad accogliere il serbo fuori dallo stadio Olimpico Grande Torino, dove alle 13.30 era in programma la conferenza stampa pre-Pescara, c'era infatti un gruppetto di trenta tifosi, giunti fin lì per chiedere spiegazioni della crisi granata: "Noi continueremo a lottare per voi… voi cosa volete fare?”, questo il messaggio che campeggiava sullo striscione esposto fuori dallo stadio.

Lo striscione esposto dai tifosi granata fuori dallo stadio (www.toronews.net)

"Qui nessuno molla e nessuno mollerà, io per primo e anche i miei giocatori. Se mi accorgo che qualcuno molla non farà più parte della squadra. - risponde Mihajlovic, che poi prosegue - Sul rigore di Iago non c’era nessuno in area? Avevamo piena fiducia in lui”. Una gara sulla carta agevole, quella che attende il Toro, contro un Pescara che attende ancora la prima vittoria sul campo. Il tecnico granata, però, tiene alta l'attenzione: "Non ci sono match facili, ma sicuramente domani dipende da noi. Il Pescara ha fatto vedere buoni momenti di calcio come contro Lazio e Fiorentina, sarà equilibrata. Noi dobbiamo essere bravi, convinti e giocare con intensità. Domani dev’esserci una sola squadra a vincere: noi. Tutti faremo di tutto per vincere". Una crisi, quella del Toro, che si sta rivelando decisamente lunga: l'ultima vittoria risale al 22 dicembre, dall'1-0 casalingo contro il Genoa, firma di Belotti. "Durante un campionato i momenti di difficoltà possono capitare, però bisogna uscirne. - commenta Mihajlovic - La stagione è un percorso lungo e difficile, ci sono i tunnel che magari si dimostrano più lunghi del previsto. Il nostro è un tunnel di risultati, ma sono sicuro che domani ne usciremo vincendo".

Il serbo, poi, rassicura tutti sulla solidità del gruppo granata, smentendo crepe nello spogliatoio che, come detto in apertura, erano parse evidenti ad Empoli: "Il gruppo è compatto, è tutto sotto controllo. I ragazzi sono i primi ad essere dispiaciuti per il periodo". In settimana una parte della tifoseria aveva inoltre puntato il dito contro la società, secondo alcuni troppo assente e slegata dalla squadra: "Io sono concentrato sul mio lavoro, la società si è sempre comportata alla stessa maniera dimostrandomi fiducia. - risponde Mihajlovic -  All’inizio, come ora li sento vicini. Non siamo abbandonati a noi stessi, Petrachi c’è ad ogni allenamento, il presidente lo sento regolarmente". Il serbo, poi, chiede pazienza: "Un processo di crescita di una squadra prevede le difficoltà. La cosa più importante è trovare equilibrio tra prestazioni, solo così si crea un dna preciso. Questo è il mio primo anno al Toro, come per tanti giocatori. Ci vuole un po’ per capire le qualità individuali e di squadra. Il girone di ritorno ci darà risposte, anche se alcune già le abbiamo. Io voglio dare una cultura del lavoro, una giusta mentalità. Abbiamo risolto il problema dei gol su palla inattiva, stiamo lavorando sul pressing difensivo nella nostra metà campo. Il Toro ha cambiato tanto, ma stiamo migliorando".

Lavorare, lavorare, lavorare, è questa secondo Mihajlovic l'unica medicina utilizzabile per curare questo Toro che non sa più vincere, questo Toro che vede allontanarsi sempre quell'obiettivo, l'Europa, che durante il girone d'andata era parso ampiamente alla portata dei granata: "Noi sappiamo quello che stiamo facendo e quello che si può fare. Siamo noi da soli, nel bene e nel male. Pensavo di essere più vicino alla zona Europa in questo momento, ma non bisogna perdere fiducia e continuare a lavorare, pensando in positivo”. Il tecnico granata, poi, si sofferma sui "casi" Iago e Baselli, parsi decisamente contrariati dopo le rispettive sostituzioni al "Castellani": "Il nervosismo di Iago non era per la sostituzione, ma per aver sbagliato il rigore e per altre due occasioni in cui poteva fare meglio. Daniele invece sa cosa ha sbagliato, ma gli ho parlato e sa cosa voglio da lui. È giusto che uno si arrabbi quando esce se sa di non aver fatto tutto quello che poteva. Poi uno può anche avercela con il proprio allenatore, ma non è questo il caso. Questa è la verità”. Mihajlovic che smentisce poi in qualche modo le voci circolate in settimana, che parlavano di un cambio di modulo imminente, con il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3-1: "Stiamo giocando con il 4-3-3 perchè i nostri giocatori si riescono ad esprimere meglio con questo schema. Se qualcuno mi convince sul campo di poter giocare meglio con un altro tipo di gioco sono disponibile a cambiare, ma finora non è stato così. Iturbe sta migliorando, arriva da un lungo periodo di inattività, ma le ultime uscite sono state positive. Domani non partirà dall’inizio, ma a partita in corso potrà essere utile".