"Non confermo e non smentisco queste voci. Ho un anno e mezzo di contratto e, quando le cose vanno bene, non ci sono problemi. Per rinnovare ci sarà tempo, sono in grande sintonia con la società, ma per adesso pensiamo a vincere le partite”. Così esordisce Massimiliano Allegri dopo la vittoriosa trasferta di Crotone, quando gli viene chiesto qualche chiarimento sulla sua posizione futura. Queste dichiarazioni molto fumose hanno scatenato reazioni importanti da parte della stampa: c’è chi parla di rottura, c’è chi parla di rescissione consensuale, addirittura chi arriva a parlare di un contatto tra l'Arsenal e il livornese. La realtà, però, è una sola: Max Allegri è l’allenatore della Juventus e rimarrà tale, almeno fino a giugno, avendo comunque un contratto esteso fino al 2018.
Come detto, al termine della sua esperienza juventina potrebbe avvicinarsi all’Arsenal, prossima a salutare uno storico allenatore come Wenger, dato che questi ultimi anni di Premier ci stanno insegnando quanto i coach italiani vengano apprezzati oltremanica. Da non sottovalutare, inoltre, è l’ipotesi cinese: ad oggi, dopo Ferrara e Cannavaro, potrebbe approdare in terra orientale il terzo allenatore italiano, che di certo non verrebbe attirato dal blasone del campionato o dal panorama del posto.
Resta allora la domanda: chi potrebbe sostituire Allegri, se dovesse lasciare Torino bianconera? Il nome più papabile sembra essere quello di Paulo Sousa, proprio per i suoi trascorsi di giocatore con la maglia juventina, ma non si escludono le ipotesi Diego Pablo Simeone e Spalletti, entrambi molto stimati dalla dirigenza ed entrambi in situazioni personali piuttosto particolari. L’argentino sembra essere una figura difficilmente arruolabile, (per il passato da bandiera in una società rivale), mentre Spalletti al momento sta discutendo del rinnovo con la dirigenza romanista, e non è detto che lasci l’Olimpico a fine stagione.
Per un discorso prettamente logistico, invece, sarebbero preferibili Simeone o Spalletti: entrambi maestri nel far percepire immediatamente i propri concetti calcistici ad un organico sconosciuto, (vedi salvezza ottenuta a stagione in corso con il Catania nel 2011; vedi conquista del terzo posto della Roma nella stagione scorsa) e che quindi consentirebbero un avvio di stagione senz’altro più rassicurante. Paulo Sousa incarna la filosofia di un calcio più complesso, più elaborato. Moderno ed efficace, ma soprattutto elaborato.
Staremo a vedere se il ciclo di Allegri si infrangerà in questo giugno 2017, ma intanto il rapporto con la società è ottimo, e il mister 3 volte campione d'Italia resta come sempre imperturbabile, nonostante la bufera che si abbatte alle sue spalle.