Un mese senza vincere. Il Torino di Sinisa Mihajlovic sembra aver perso la strada per il successo, anche se quest'oggi, ai microfoni di Radio 24 nel corso della trasmissione "Tutti convocati", il presidente del club granata, Urbano Cairo, ci ha tenuto a sottolineare l'ottima annata della squadra, oltre a rasserenare gli animi della stessa. Quattro pareggi nelle ultime cinque sfide di campionato rappresentano un bottino troppo magro se si vuole guardare con fiducia alla qualificazione in Europa.
"Mihajlovic ha un contratto biennale, il suo obiettivo è entrare in Europa entro i due anni, non per forza in questo. L’ultima volta che siamo andati in Europa abbiamo vinto 7 delle ultime 10, lo spazio per fare bene c’è, poi non so se basterà. Se avessimo segnato i tanti rigori sbagliati saremmo molto più vicini all’Europa, ma purtroppo succede. Non colpevolizzo nessuno".
Il patron ha inoltre rivolto un pensiero alle critiche piovute addosso alla squadra in questo periodo, considerate tutt'altro che giuste: “Mi sembra tutto eccessivo, a gennaio abbiamo rallentato, ma stiamo facendo bene. In quattro anni ho speso 100 milioni, quest’anno 34, più degli ultimi 3 anni. Investire tanto per farlo non ha senso”. Inoltre, lo sguardo va all'analisi di ciò che non sembra filare per il verso giusto, anche se il pensiero del numero uno granata non è rivolto alla solidità difensiva: “Quest’anno abbiamo preso 3 gol in più, ma ne abbiamo segnati 11 in più. Non è vero che la difesa di quest’anno non è all’altezza”.
Una breve battuta anche sulle motivazioni che l'hanno spinto ad aprire un canale tematico sulla squadra granata: “I nostri tifosi mangiano davvero pane e Toro, fare un canale dedicato alla squadra è un regalo che volevo fare alla nostra tifoseria”.
Infine, le attenzioni di Cairo si spostano sulla candidatura di Walter Veltroni alla guida della Lega Serie A: “Ho saputo della sua candidatura lunedì. È una persona perbene, ma non so se è l’uomo giusto per Lega. Il vero tema della Lega di oggi è di darsi e dotarsi di una struttura manageriale forte dove ci siano più persone capaci di sviluppare i ricavi della Lega. Allora dico, secondo me, più che fare parlare di un nome, o l’altro, dobbiamo pensare ad avere dei manager bravi che sappiano sviluppare l’attività. Insomma, non mi fermerei al nome. Veltroni non so se abbia questa capacità di sviluppare la Lega e di farla diventare una Lega modernissima sul tipo della Premier degli inglesi”.