Trionfa la Juve, Milan al tappeto. Dopo il trionfo del Napoli ai danni della Fiorentina, i bianconeri sono la seconda squadra qualificata per le semifinali della Tim Cup. Qui, doppia sfida con il Napoli. Primo tempo dominato, secondo tempo barcollante ma pur sempre vincente.
Il pallino del gioco permane in mano bianconera per diversi minuti. Il 4-2-3-1 proposto da Allegri permette alle frecce di sfondare, con Mandzukic che fa da collante con Higuain, in grado di spaziare liberamente. E' suo il primo, debole, tiro che scalda i guantoni di Donnarumma. Ci prova poco dopo anche Cuadrado, senza fortuna. Il Milan esce dal guscio e prova ad impostare, ad imporre un gioco geometrico volto ad aggirare la resistenza juventina. Ma gli uomini di Allegri sono astuti a recuperare palla, e sfruttano le praterie concesse ad Asamoah. Zapata lo ferma in volata all'8', ma due minuti più tardi non può nulla. Mandzukic converge al centro, sponda per l'accorrente ghanese - perso da Suso - che controlla, suggerisce al centro per il taglio di Cuadrado che - di tacco, splendido - serve Dybala. La Joya non perdona, destro di controbalzo e rete gonfiata. Il Milan accusa il colpo, non riesce a riemergere dalla situazione di emergenza e subisce le folate pericolose dei padroni di casa, maestri nel chiudere gli spazi e ripartire insieme, in sincronia, riempendo gli spazi.
Al 21', solito strappo di Asamoah, soliti problemi rossoneri. Il 22 sguscia tra le maglie bianconere, arriva al limite prima di essere strattonato fallosamente da Kucka, prontamente ammonito. Mattonella prediletta di Pjanic: destro e palla pilotata in rete, altro capolavoro del bosniaco e 2-0. Sale il termometro della gara, il MIlan mette temperamento e tanti muscoli a centrocampo, la Juve risponde con la calma da grande squadra. E sfiora il terzo gol. Asamoah aumenta i giri del motore, sventaglia per Higuain; stop maiuscolo dell'ex Napoli, il quale entra in area e scocca un fendente rasoterra. Donnarumma respinge, ma non può nulla sul tap-in di Khedira, pizzicato però in posizione di offside. Fioccano gli interventi fallosi ed anche le ammonizioni; Pjanic blocca il contropiede rossonero, mentre Locatelli scivola su Cuadrado. Il primo tempo sembra volgere al termine senza particolare sussulti, l'ultimo guizzo è dei rossoneri con un calcio piazzato non sfruttato da Bacca.
Nella seconda frazione, il canovaccio tattico della gara non varia. La Juventus chiude la cerniera a centrocampo, si compatta e riparte con lode. Il Milan cerca il collaudato, ma sterile, giro palla. Al 53', ecco la sorpresa. Kucka attacca lo spazio, viene servito ma la retroguardia compie un discreto lavoro. La palla vagante viene contesa da Bertolacci e Khedira, ma è Bacca a timbrare il cartellino: girata spaziale dal limite dell'area e Neto battuto, si riapre la gara all'improvviso. La gioia lascia subito il posto all'amarezza; Locatelli duro su Dybala, inevitabile il secondo giallo ed il viaggio negli spogliatoi. Riprende la corsa bianconera, con Mandzukic sugli scudi. Il croato - al 58' - prende l'ascensore sul cross di Dybala e sfiora il palo, poi non capitalizza un'occasione colossale da zero metri, schiacciando fuori. Girandola di cambi: Allegri cambia modulo passando al 4-4-2 inserendo Alex Sandro per Dybala, Montella sceglie Pasalic per Abate.
I rossoneri non sembrano accusare timori reverenziali, attaccano e lo fanno con veemenza. Al 70', Kucka fa volare Neto da punzione, mentre il baricentro si alza. Altra tranche di cartellini, Irrati non fa sconti: Alex Sandro, poi Antonelli e Zapata, match delicato. Gli ultimi dieci minuti sono spettacolari, fuoco allo Stadium. Higuain - all'80' - impatta la sfera dal limite, palla alta. Tre minuti più tardi, Donnarumma indossa il mantello e vola a togliere dall'incrocio la girata volante di Pjanic. All'85, Deulofeu riceve palla da rimessa laterale ,si infila tra le maglie bianconere, Rugani lo perde e lo lascia a tu per tu con Neto. Il portiere brasiliano chiude la diagonale e rigetta la conclusione ravvicinata. Ultimi 5 minuti ad alta intensità, ping pong di emozioni, ma il risultato non cambia. Sorride la Juventus.