L'Atalanta continua a sognare a suon di vittorie e grandi prestazioni. Contro la Sampdoria è arrivata una preziosissima vittoria in chiave Europa che ha proiettato i nerazzurri sempre più nei piani alti della classifica. Papu Gomez è come sempre decisivo, ma grande merito va attribuito anche a Giampiero Gasperini. E' stato sempre messo in secondo piano dai club di prima fascia, ma è grazie alle sue geniali intuizioni e alla straordinaria capacità di lanciare giovani se l'Atalanta si trova in questa situazione.
Non era partito con il piede giusto, era addirittura vicino ad essere esonerato. Poi una serie di vittorie consecutive ottenute con il suo classico 3-4-3, i giovani lanciati, e il lento rimettersi in moto di un progetto che lo stesso Percassi ha voluto sostenere e sponsorizzare. Gasperini è l'uomo giusto se vuoi puntare sul settore giovanile e, come ben sappiamo, l'Atalanta gode di questa grande risorsa.
Dopo aver lanciato Conti, Caldara, Kessiè, e Gagliardini, il Gasp ha deciso di superarsi e di buttare nella mischia addirittura due ragazzi del '99. Si tratta di Alessandro Bastoni e Filippo Melegoni, entrambi provenienti dallo straordinario vivaio bergamasco. In Serie A una cosa del genere non accadeva da oltre quindici anni. Infatti il 10 giugno 2001, la Fiorentina mandò in campo due 17enni nel match perso contro la Lazio: il difensore Giovanni Bartolucci (17 anni e 3 mesi) e l’attaccante Roberto Massaro (17 anni e 10 mesi). La filosofia atalantina è molto chiara: l'obiettivo è quello di dare una maglia a ogni ragazzo nato e cresciuto a Bergamo, un modello che rispecchia quello seguito dall'Athletic Bilbao, club che da sempre si affida solamente a calciatori nati in terra basca.
Bastoni si è comportato molto bene contro la Sampdoria, tanto da ricevere i complimenti anche da parte di Alessandro Costacurta. E' figlio d'arte: il suo papà, Nicola, ha giocato in Serie B con la maglia della Cremonese. Difensore centrale, resosi protagonista questa sera di ottimi interventi, soprattutto su Quagliarella. Anche lui arriva all'Atalanta giovanissimo, a 7 anni.
Melegoni, invece, arriva a Zingonia a soli 8 anni. Cresce come centrocampista centrale, e arriva a vincere lo scudetto della categoria Allievi segnando all'ultimo minuto il goal decisivo. Poi quest'anno il salto in Primavera, con qualche allenamento agli ordini di Gasperini in caso di necessità. A gennaio il sogno diventa realtà perché viene promosso definitivamente in prima squadra. In panchina contro Chievo e Lazio, nessuno si sarebbe aspettato l'esordio in Serie A così in fretta e addirittura dal 1' minuto. La sua performance è stata comunque positiva nonostante la sostituzione ad inizio ripresa.
Tutto qui? No, a nel laboratorio di Zingonia ci sono altri giovani promesse pronte a debuttare nella massima serie. Da Christian Capone ad Alessandro Mallamo, passando per Emmanuel Latte Lath, che ha già esordito con un goal in Coppa Italia alla Juventus. Una generazione impressionante che è pronta a far sognare i propri tifosi, da sempre abituati a veder esordire giovanissimi canterani.