In casa Udinese, l'inizio difficile di stagione sembra essere ormai alle spalle. Il lavoro di Delneri da quando è stato chiamato in Friuli ha fatto cambiare i numeri dei bianconeri e ora anche la classifica ha tutto un altro aspetto. Da un allenatore all'altro alcune cose non sono cambiate, come la titolarità di Karnezis a difesa della porta dell'Udinese.
Anche il portiere greco, alla Gazzetta dello Sport, spiega che c'è qualcosa di diverso ora nell'ambiente: "Guardi, io in matematica non ero bravo, ma se lo dicono i numeri qualcosa è cambiato. Non prendere gol è un misto di concentrazione, disciplina e bravura. Io parlo il giusto con la difesa. Sulle palle inattive devo dirigere io, per il resto comandano i centrali. Io cerco di fare il mio lavoro al meglio e di far sentire al sicuro il reparto. Certo, mi fa piacere, sento la fiducia e gioco con continuità. E ho un ottimo preparatore, Brunner. Conosce il suo mestiere. Un bilancio dei miei tre anni a Udine? Ottimo. Siamo felici. La gente mi rispetta. E apprezzo Grado, Lignano, Tarvisio, Trieste." Karnezis poi parla dei portieri di Serie A che ammira di più: "Consigli del Sassuolo ha stile e trasmette serenità, Reina è di alto livello, come Handanovic. L'attaccante che mai vorrei avere contro? La stupisco se le dico Klose? Si muoveva benissimo. Poi Tevez, Dybala e Higuain."
Udine per Karnezis significa anche un aneddoto importante a livello famigliare che lo stesso portiere ricorda: "Mia moglie aveva una gravidanza a rischio, doveva stare in ospedale negli ultimi 2 mesi, il tecnico di allora Stramaccioni e il d.s. Giaretta sono stati molto comprensivi e mi hanno concesso dei permessi. Non dimenticherò mai quello che hanno fatto. Il salto in una big? Un calciatore deve sempre rimanere coi piedi per terra. Questo mi ha fatto capire il calcio. Non devi mai svegliarti e sentirti un fenomeno e sognare di andare al Manchester." Ultime parole sulla Nazionale della Grecia di cui Karnezis fa parte: "Il nuovo tecnico Skibbe ci ha cambiato la testa e abbiamo capito che non potevamo più andare avanti così."