E' un Sinisa Mihajlovic visibilmente carico quello presentatosi nella classica conferenza stampa della vigilia di Torino-Genoa. Nel periodo peggiore della stagione, i granata reduci da tre sconfitte di fila, affrontano dopo aver perso contro Juventus e Napoli, il Genoa di Ivan Juric. Anche la squadra genoana è reduce da una cocente delusione, quella della sfida interna contro il Palermo che ha visto i rossoblù arrendersi alla rimonta dei rosa nel finale. Motivo per il quale i granata, che vanno ovviamente a caccia del riscatto, dovranno avere gli occhi aperti per portare a casa l'obiettivo minimo, ovvero la vittoria.
Il tecnico serbo ha così parlato dello stato psico-fisiso della sua squadra: "I ragazzi stanno bene, non hanno perso entusiasmo e ci siamo allenati bene. Arriviamo da tre sconfitte consecutive, credo che nell’arco di un campionato possa capitare una striscia negativa, anche se era meglio se non fosse capitata. Domani dobbiamo fare di tutto per riprendere la nostra striscia positiva. Il Genoa arriva da una sconfitta, anche se è diversa dalla nostra perché loro hanno proprio buttato la vittoria. Spero che domani i tifosi ci aiutino, perché il Toro domani deve dimostrare di essere diversa dalle altre squadre".
Riguardo gli avversari, Mihajlovic parla così di Simeone e delle assenze che condizioneranno l'undici di Juric: "Spero che Giovanni si ricordi che io e suo papà siamo molto amici (scherza, Mihajlovic). È un giocatore molto bravo, vedo che in campo mette anche la grinta del padre. Il Genoa domani non avrà Perin, Veloso e Rigoni, non so se recupereranno Rincon. Non hanno una rosa ampia come hanno la Juventus, la Roma e il Napoli e magari quando manca qualcuno possono andare in difficoltà. Ma conoscendo il carattere del loro allenatore so che chiunque andrà in campo darà il massimo. Se noi giochiamo da Toro possiamo batterli".
Successivamente, l'analisi si sposta alla fase difensiva che in quel di Napoli - ma non solo - è apparsa distratta e frastornata. Questo il parere del tecnico serbo: "I nostri primi difensori sono gli attaccanti. Stiamo lavorando perché sappiamo che tra le cose che dobbiamo correggere c’è la fase difensiva. Dobbiamo tornare ad avere la fame che avevamo all’inizio, perché ultimamente sembra che siamo un po’ imborghesiti. Se abbiamo perso un po’ quella fame la colpa è dell’allenatore. La storia dice che le mie squadre non hanno mai preso tanti gol, sono sempre state molto organizzate. Per cui mi dispiace che finora solo in tre partite non abbiamo preso gol. Stiamo lavorando per cercare di trovare le soluzioni per essere meno vulnerabili. Dobbiamo mettere in campo la stessa rabbia e la stessa ferocia sia quando dobbiamo fare gol che quando dobbiamo evitare che ce ne facciano".
Inoltre, uno sguardo anche a Ljajic, apparso in calo nelle ultime due uscite: "Adem lo conosco bene, so che può dare di più. Ma questo lo sa anche lui, sa che io dico le cose in faccia e a volte anche ai giornali per far sì che dia di più. Gli anni passano e lui deve un po’ decidere cosa vuole fare da grande, ma sono sicuro che già da domani tornerà a far vedere le sue grandi qualità".
Ed infine, un primo bilancio stagionale: "Se noi dovessimo vincere domani penso che la classifica potrebbe essere considerata abbastanza buona. Dobbiamo essere onesti, sappiamo che ci sono squadre che sono ad un altro livello rispetto a noi. Ora noi abbiamo due partite alla nostra portata, se riuscissimo a vincerle chiuderemmo il girone d’andata a 31 punti e avremmo poi tutto il girone di ritorno di tempo per cercare di fare meglio. Sono ancora convinto che con qualche rinforzo potremmo arrivare in Europa League". La chiosa, però, riguarda il mercato: "Se i rinforzi dovessero arrivare a inizio gennaio sarebbe meglio, poi se non arrivano subito ma a fine mercato va bene, l’importante è che arrivino".