Al minuto 94, D'Alessandro consegna a Gasperini e al pubblico di casa tre punti e vittoria. Una gara di rincorsa, d'assalto, dopo lo svantaggio iniziale. Una gara sinistramente simile a quella, sempre interna, con l'Udinese. Atalanta con pallone e idee, Empoli in attesa, pronto ad infilare la lama in ripartenza, usufruendo delle debolezze nerazzurre. Epilogo diverso, perché questa volta Gasp risale la corrente e torna ad assaporare il dolce calice del successo. Al termine, ai microfoni di Sky Sport, analizza la partita. La squadra pecca ancora in concretezza, alla mole di gioco prodotta non corrisponde un adeguato rendimento sottoporta.
"Abbiamo dominato a lungo la gara, anche nel primo tempo. Dobbiamo però essere più precisi nelle conclusioni negli ultimi sedici metri, perché così è davvero una sofferenza. Kessiè l’ho portato in panchina per farlo entrare a gara in corso, è andata benissimo perché è stato determinante per noi".
L'Atalanta è al centro della polemica per l'interpretazione rude della gara, l'undici nerazzurro è spesso al limite, ma Gasperini difende a spada tratta i suoi.
Si è fatto polemica sui contrasti della mia squadra, io ritengo sia un gesto tecnico molto bello ed è una lotta che porto avanti anche nelle riunioni che facciamo in Lega.
Si passa poi a singoli. D'Alessandro è croce e delizia, mentre il tecnico si prepara a salutare il suo gioiello di mezzo, Kessiè, almeno per gennaio, mese dedicato alla Coppa d'Africa.
D’Alessandro? È un ottimo giocatore che può cambiare le partite, stasera l’avrei ammazzato (ride, ndr) ma con il gol ha risolto tutto. Può fare ancora molto di più. Un regalo a Babbo Natale? Chiederei di non far partire Kessiè per la Coppa D’Africa ma la vedo dura".
Fiducia, infine, nelle scelte societarie. Di fronte a proposte importanti, logico pensare a qualche rinuncia, ma l'obiettivo è chiaro, mantenere inalterato l'organico per i prossimi sei mesi.
“Credo che la società fino a giugno non lascerà andare via nessuno. Se ci sarà la possibilità proveremo a diventare ancora più forti”.