Arriva il Natale e in casa Udinese è tempo di Christmas Party, organizzato ogni anno dalla società per salutare i giornalisti prima delle feste. Come di consueto, il paròn ne ha approfittato per rilasciare alcune dichiarazioni. Pozzo stavolta però è stato meno discorsivo del solito. Solo poche battute, a partire dal suo ruolo in società, che è ormai da qualche anno nelle mani dei due figli, Gino Pozzo e Giuliana Linda Pozzo: “Ci sono ancora delle ambizioni da soddisfare per rendere il club maggiormente moderno, per dare l’input a cambiare la gestione delle società di calcio, almeno quelle di prima divisione. La società è nelle mani dei figli, che forse hanno più passione del padre e hanno anche più tempo. Io rimango un tifoso. Mi sono divertito, questi 30 anni sono passati con una velocità incredibile. Comunque questa resta una società ambiziosa che ha ancora tanti programmi da compiere”. Concetto ribadito quasi in tutte le interviste quello del passaggio di mano, avvenuto dopo la fine dell'era Guidolin e che ha portato però anche un periodo di assestamento molto tribolato, che forse si sta concludendo solo ora, con l'arrivo di Delneri.
Chiosa poi proprio sul tecnico di Aquileia, friulano che sta rimettendo in sesto una squadra che fino a poco tempo fa sembrava essere quasi completamente allo sbando: “E’ nato con noi, mio fratello lo ha preso 19 anni fa alla Pro Gorizia, è uno che oltre alla professionalità ci mette anche il cuore, mi piacerebbe fare un discorso a medio termine con lui." Hanno poi fatto rumore nei media locali le dichiarazioni di Totò Di Natale, il quale ha detto che nella dirigenza dell'Udinese non ci sarebbe spazio per gli ex: "Di Natale? Se lui non ha vocazione per fare il dirigente dietro una scrivania, non è una scelta mia. Per lui le porte saranno sempre aperte”.
Spazio poi al direttore generale Franco Collavino, che ha ripercorso il 2016 attraverso parole, video ed immagini. I momenti più emozionanti sono stati sicuramente l'addio di Di Natale e il centoventesimo anniversario del club: “Quest’anno abbiamo gettato le basi per una crescita nel 2017 e per raccogliere maggiori soddisfazioni. I risultati delle ultime settimane hanno creato entusiasmo, si è ricreata un’importante armonia tra tifosi e squadra. Abbiamo festeggiato il 120° compleanno del club, e non possiamo trascurare il fatto che gli ultimi 30 anni di questa storia fantastica coincidono con la storia di una proprietà di un club, che è stato in Europa e farà di tutto per ritornarci. Inoltre la Dacia Arena ha fatto parlare di sè in tutto il mondo. Non c’è un solo mese del 2016 che non abbia lasciato il segno”.