Testa al presente, occhi al futuro. Il diktat del calciomercato griffato Giuseppe Marotta si rinconferma nell'odierna giornata. La Juventus ha ben più di una mano sul futuro di Mattia Caldara, colui designato, nei prossimi anni, a governare la difesa della Nazionale Italiana insieme ad un altro bianconero quale Daniele Rugani, e al milanista Alessio Romagnoli. Un'operazione di circa 20 milioni di Euro che sta già facendo storcere i primi nasi, com'era peraltro lecito attendersi. La cifra è considerevole, specialmente per un giocatore che ancora non ha toccato quota mille minuti in Serie A, nonostante quei 945 finora disputati nella corrente annata abbiano rivelato già gran parte del talento del bergamasco.

Il difensore festeggia il gol-vittoria a Pescara. | Fonte immagine: calciomercato.com

Indubbio che la disciplina - sia tecnica che tattica - e l'educazione calcistica del classe 1994 siano di prima fascia, da buon prodotto del settore giovanile dell'Atalanta; proprio quest'aspetto potrebbe aver lasciato pendere l'ago della bilancia bianconera verso il sì all'ingente spesa. Le sue doti, unite alla sicurezza nei propri mezzi, sono merce sempre più rara per i difensori di oggi, visto che in pochissimi oltre ai due connazionali sopracitati possono vantarle nella categoria dei pariruolo under23. Ordinato dentro, ma anche fuori dal campo, dotato di etica del lavoro, con una mentalità ideale per sposare la causa dei pentacampioni d'Italia.

L'attuale numero 13 nerazzurro ha inoltre un pregio enorme, una peculiarità che lo rende agli occhi della Juventus un prospetto da non lasciarsi scappare: è italiano. Nell'era Agnelli i bianconeri hanno sempre puntato su un'ossatura tricolore della propria retroguardia, potendo contare su tutti i migliori nel ruolo negli ultimi cinque anni, eccezion fatta per Romagnoli. La forte identità gioca un ruolo cardine nelle logiche di spogliatoio per i Campioni d'Italia, e l'acquisto di Caldara traccia una netta linea di continuità con i rinnovi di contratto di Rugani e Bonucci, ufficializzati nei giorni scorsi.

Caldara con la maglia Azzurra dell'Under-21. | Fonte immagine: calciomercato.it

Anche per questa ragione i venti milioni che sborseranno in Corso Galileo Ferraris sembrano più che coerenti con la mission. Già, venti milioni. Dando uno sguardo alle cifre sul mercato degli ultimi difensori centrali - sempre categoria under23 - si possono segnalare gli oltre cinquanta per Stones, i quaranta per Mangala e Bailly, possiamo anche rispolverare le offerte da sessanta milioni per Romagnoli e per Laporte. Salvo eccezioni (i 25 del Bayern per Sule) i difensori centrali costano - e altrettanto salvo eccezioni, rischiano di risultare strapagati.

Difficile sapere ora se Caldara rientrerà anch'egli in questa categoria, anche se per il momento il prezzo sembra congruo al mercato e al rendimento. La certezza riguarda più che altro la determinazione nel bruciare la folta concorrenza che circonda il ragazzo, approssimabile a tutte le big di Serie A. L'Atalanta, se non avesse ricevuto l'offerta giusta, avrebbe certamente aperto un'asta al rialzo alla quale tutte avrebbero mal volentieri partecipato. Lo scatto silenzioso di Marotta, con la chiusura ormai prossima, testimonia anche questo. Una prova di fiducia verso un giocatore che deve dimostrare di meritarsela, ma ha imboccato la strada giusta.