Il derby della Mole giocato domenica sul prato dello stadio Olimpico Grande Torino è il manifesto del Toro versione 2016-2017. I novanta minuti più recupero di battaglia contro i cugini bianconeri hanno letteralmente spogliato i ragazzi di Mihajlovic, mettendo a nudo pregi e difetti, virtù e debolezze della truppa granata. Una squadra arrembante ed aggressiva che gioca sempre per vincere (arma a doppio taglio questa, come dimostrato proprio dal derby), capace di mettere in difficoltà una difesa, quella bianconera, che al netto delle assenze rimane la meno perforata d'Italia. Per contro, una fase difensiva troppo tenera e fragile, che aveva messo in mostra evidenti lacune già in questa prima parte di campionato, e che contro un fuoriclasse come Higuain ha palesato tutti i suoi limiti. Limiti, per l'appunto, non nuovi, ma a cui fino a domenica aveva sopperito un attacco atomico, tutt'ora il terzo più prolifico del torneo. I colpi del Pipita, però, hanno messo Mihajlovic e la società granata di fronte alla cruda realtà: se il Torino vuole ambire ad un piazzamento europeo già da questa stagione, urge intervenire a gennaio puntellando un pacchetto arretrato che accusa un evidente gap qualitativo rispetto al resto della rosa a disposizione del tecnico serbo. Ad un attacco, quello granata, che come detto è il terzo del torneo (32 reti messe a segno, le stesse del Napoli), corrisponde infatti una difesa che di gol ne ha incassati 22, la decima più perforata del campionato di Serie A al pari di Sampdoria e Bologna.
Petrachi, direttore sportivo e uomo mercato di fiducia di Urbano Cairo, avrebbe così messo gli occhi su Lorenzo Tonelli, difensore ex Empoli finito nel dimenticatoio a Napoli: per Sarri, infatti, il classe '90 è addirittura la quinta scelta nel ruolo di centrale, alle spalle di Albiol, Koulibaly, Chiriches e Maksimovic. Come rivelato dalla Gazzetta dello Sport, però, la trattativa, per il Torino, si presenta ricca di insidie: Tonelli, che ancora non ha esordito con il Napoli in gare ufficiali, reclama spazio, e quella granata, per lui, sarebbe un'ottima chance per scrollarsi di dosso un po' di ruggine, ma l'ex empolese è stato pagato in estate 9 milioni dai partenopei, difficile, quindi, che De Laurentiis si arrenda ad un'eventuale forte minusvalenza. E poi, aggiungiamo noi, i rapporti tra Napoli e Torino, dopo la telenovela Maksimovic andata in scena nell'ultima sessione di mercato, non sembrano essere esattamente idilliaci: è decisamente improbabile che il numero uno azzurro sia disposto a fare sconti ai granata. Tonelli, però, piace a Mihajlovic, la pista, quindi, rimane aperta.
Un ulteriore obiettivo del Torino, sempre nel ruolo di centrale, è poi Mattia Caldara dell'Atalanta, tra i protagonisti del sorprendente avvio di campionato della Dea: in questo caso, contrariamente a quanto si è detto per Tonelli, Cairo può vantare ottimi rapporti con Percassi, patron degli orobici, ma presumibilmente l'affare rimarrà in stand-by e se ne parlerà solamente per la prossima sessione estiva. Insomma, il derby perso contro la Juventus ha tolto il velo a tutte le lacune del Toro, ma sulla sponda granata del Po già ci si muove per colmarle.