Così proprio non può andare. L'Udinese ha iniziato a mettere in mostra dei progressi, dopo che con Iachini sembrava essere stato toccato il fondo di un barile in cui si stava addirittura scavando. Dalla cintola in su la squadra c'è. Non è fortissima, non è stabilissima e non ha ancora i tempi di gioco oliati alla perfezione, ma quanto messo in mostra sarebbe sufficiente almeno per segnare i gol necessari a salvarsi. Infatti, per buona parte della partita col Cagliari, la squadra gioca discretamente, tenendo palla e cercando varchi per rendersi pericolosa. Bisogna calcolare anche la giovanissima età dei vari Fofana, Jankto, Penaranda, che continuando il loro processo di crescita possono dare veramente tanto. C'è però un tallone d'Achille che troppo spesso vanifica tutto il lavoro fatto là davanti. No, non è Duvàn Zapata, anche se il Panterone sta iniziando a sbagliarne un po' troppe, complici forse anche la quantità indicibile di voci che lo hanno circondato durante la sosta riguardo ad un suo possibile ritorno al Napoli. Il vero punto debole è una difesa che da undici giornate consevutive prende gol. Facendo un calcolo molto banale, aggiungendo al conteggio la partita persa con la Roma, le partite a porta inviolata sono state soltanto due, ovvero la seconda giornata con l'Empoli e alla terza con il Milan. Poche, troppo poche. Si possono fare miriadi di discorsi sulla crescita, il salto di qualità e il buon lavoro svolto in allenamento, ma, finchè non si registrerà la fase difensiva, le cose continueranno a restare precarie.
Tralasciando l'occasione del rigore, dove ci sono stati sì errori, ma abbastanza comprensibili e che nel calcio ci possono anche stare (se il tuo obiettivo è la salvezza), la seconda rete subita è stata inconcepibile. Cosa che è stata notata da più o meno tutti, giocatori compresi, con Jankto che ha dichiarato tutta la sua perplessità nel post partita. Al momento del lancio, tutta la difesa si è fermata ed è salita, dando per scontato che la palla sarebbe uscita. Invece no, Isla, che ad Udine è ben noto per le sue qualità atletiche, ci è arrivato con uno scatto che è partito addirittura dalla trequarti, per poi crossare all'indietro e lasciando a Sau la possibilità di insaccare completamente da solo. L'errore possono spiegarlo solo i giocatori, perchè dovrebbero dirci cosa gli sia passato per la testa in quel preciso istante. Si possono vedere errori tecnici di ogni genere, ma proprio non è da professionisti seri dare per scontato che un pallone non possa diventare pericoloso, sono cose che non si vedono praticamente mai in un campo di Serie A, anche con il calo di qualità a cui stiamo assistendo.
Simbolo della caporetto difensiva è sicuramente Danilo, che è entrato negativamente in entrambe le reti subite. Nella prima ha perso la posizione e nella seconda è stato tra i primi a salire. La sua faccia al momento del tiro di Sau è tutta un programma. Di sicuro a livello di testa non era presente, anche e soprattutto per la rissa in allenamento che ha causato in settimana. C'è qualcosa che non va e questo si riflette sul campo. Inoltre il giocatore è recidivo, iniziano a essere tanti gli episodi di intemperanza e più di qualcuno si aspettava il cambio di fascia. Una scelta drastica per una situazione critica. Anche perchè poi lui è il leader e, se non sta bene, influenza anche i compagni. Infatti anche Molla Wague ha rischiato di fare un patatrack, regalando un assist con un retropassaggio. Per sua fortuna però Farias ha sbagliato la mira e ha rimandato il colpo del ko. Alì Adnan e Widmer non hanno commesso errori particolari (se escludiamo il solito secondo gol), ma non sono partircolarmente rocciosi e tengono spesso in ansia i tifosi quando vengono attaccati. L'unico sempre puntuale nelle chiusure è Kums, che però sarebbe in realtà un giocatore offensivo, costretto a stare arretrato per evitare di collezionare disastri a ripetizione. Già Iachini probabilmente si era accorto di questa fragilità enorme, perchè proprio lui ha ritagliato al belga il ruolo di schermo. Adesso Delneri deve trovare un modo per tappare almeno per un mese le falle in modo quantomeno accettabile. Perchè questa situazione si può probabilmente risolvere solo col mercato, che però apre a gennaio, e intanto ci sono quattro partite in cui servono punti.