Il Torino non si ferma più e si precipita in zona Europa. I granata battono tra le mura amiche il Chievo per 2-1, nell'anticipo del sabato della quattordicesima di Serie A, centrando la terza vittoria consecutiva: è una doppietta di Iago Falqué a spostare gli equilibri che gli ospiti non riescono a eguagliare, visto che non basta l'incornata del subentrato Inglese.

Mihajlovic conferma in blocco la squadra che gli sta dando grandi soddisfazioni, con Hart tra i pali, Zappacosta e Barreca ai lati di Rossettini e Castan. Valdifiori in cabina di regia, con Iago Falque e Ljajic ai lati di Belotti davanti. Cambia modulo Maran per il suo Chievo, che si schiera con un albero di Natale sebbene alle festività manchi ancora un mese. De Guzman e Birsa a ridosso di Pellissier, nell'intento di chiudersi a riccio con Izco, Radovanovic e Castro in mediana a protezione del quartetto formato da Cacciatore, Gamberini, Dainelli e Gobbi. 

Cinque minuti di gioco e i ritmi sono già molto elevati, con il piano gara delle due squadre già discretamente chiaro. Il Chievo si chiude alle spalle della metà campo ma non disdegna affatto le ripartenze: palla a terra i clivensi fanno male ai granata, con Castro e Birsa che imbeccano Pellissier, ma Castan è bravo in chiusura. Il Torino stenta a prendere ritmo, ma sulle corsie laterali Barreca da una parte e Zappacosta dall'altra approfittano degli spazi concessi per creare superiorità numerica ed impensierire la retroguardia ospite. E' sulla sinistra che i granata provano a sfondare: Ljajic chiede triangolo a Baselli e cade in area; il serbo battibecca con Cacciatore e spingendolo rischia il rosso ma viene graziato da Chiffi. L'insistenza delle avanzate dei padroni di casa cresce a dismisura e, sul cross dalla sinistra di Zappacosta, Belotti e Castan sfiorano il vantaggio.

Il gallo entra in partita con il passare dei minuti e, in due occasioni, anticipa sul tempo Dainelli ma non è preciso nelle girate di destro. Ljajic non approfitta del guizzo dell'ex Palermo e spreca un calcio piazzato da buona posizione centrando la barriera. La pressione dei granata sembra affievolirsi alla mezz'ora ed il Chievo mette la testa fuori dal guscio: Pellissier non centra la porta ciccando la conclusione, poi è Castro col destro ad impegnare Hart dopo una discesa sulla sinistra, ma chiude centralmente. A dieci dall'intervallo la storia del match cambia repentinamente: Barreca pennella per Iago Falque che di testa supera Sorrentino approfittando dell'amnesia di Gobbi. Il terzino clivense omette sessanta secondi dopo la marcatura dello spagnolo, che si accentra e col mancino pennella nel sette il doppio vantaggio all'intervallo.

Maran decide al rientro dagli spogliatoi di inserire Meggiorini per Izco, tornando alle due punte: i suoi girano decisamente molto meglio e soprattutto iniziano ad attaccare, proprio poggiandosi sul nuovo entrato, che riesce a creare un paio di interessanti occasioni: spicca una girata in area di sinistro che impensierisce un pronto Hart. Anche Pellissier, con un uomo al suo fianco, inizia a ingranare. Il nuovo schieramento lascia anche a Birsa più spazio per svariare, così Mihajlovic si gioca la carta Obi per avere più fisico e copertura. I granata si chiudono e si difendono con buon ordine, cercando di ripartire in contropiede e sfruttando gli spazi, mentre gli ospiti reclamano un paio di rigori (uno dei quali netto) e si innervosiscono, perdendo anche fluidità in avanti.

Il Torino però in contropiede non punge, e un episodio riesce a riaprire la gara, quasi disperatamente: Hart si prodiga per salvare su Castro, ne nasce un corner che Inglese - subentrato a Meggiorini - capitalizza al meglio, incornando il 2-1. L'assedio finale gialloblù però non c'è, anche perchè Cacciatore pensa bene di farsi espellere dopo esser finito a contatto con l'arbitro e con un paio di avversari. L'ultima occasione è anzi per i granata, con Zappacosta, che non concretizza, ma poco cambia: il Torino vince e sogna in grande.