C'è una strana sensazione di deja vu nell'aria. Esattamente come al suo arrivo, mister Delneri si ritrova a dover gestire una sosta che ha privato l'Udinese di molti uomini e inoltre la prima partita alla ripresa è tostissima. A ottobre era la Juventus, stavolta è il Napoli. Ciò che è diverso è come i friulani arrivano alla partita. Stavolta infatti il divario con le ultime in classifica permette di stare un po' più tranquilli e inoltre la squadra inizia a far intravedere delle idee di gioco. In conferenza, il tecnico d'Aquileia spiega come i suoi arrivano a questo big match.
Anche questa volta dopo la sosta c'è subito un big match, contro la Juventus l'Udinese prese tanti applausi, ma zero punti. Stavolta Delneri vuole che le cose vadano diversamente: "A Torino non cercavo solo prestazione, e quindi non la cerco solo col Napoli. Ci siamo preparati bene, è una partita complicata. Loro sono stati costruiti per fare bene in Italia e in Champions. Speriamo di non aver perso quello che avevamo 10 giorni fa. I ragazzi si sono allenati bene e come approccio alla partita. La sosta vale per tutti; un po' ci ha disturbato, ma questo vale per loro".
Il tecnico comunque vuole mantenere la strada tracciata nelle scorse partite: "Non dobbiamo svilire le nostre qualità. Dobbiamo mettere quello che abbiamo in campo. Non dobbiamo adattarci all'avversario, ma solo essere attenti a rispettare le loro qualità, per poi essere pronti ad affrontarlo con un giusto gioco di squadra, senza perdere di vista le piccole certezze dei nostri ultimi tempi".
C'è ancora qualche problema per quanto riguarda gli infortunati, in particolare a centrocampo le carte a disposizione sono poche: "Abbiamo un dovere, che è quello di recuperare giocatori importanti, come Hallfredsson e Penaranda, che ha bisogno di ancora tempo per trovare condizione fisica e conoscenza tattica. L'ho avuto troppo poco a disposizione. Cerchiamo di averli pronti per la partita di Cagliari. Jankto sta bene, così come Badu, che è rientrato in anticipo rispetto al solito. Abbiamo alternative importanti, come Kone, che ci può dare esperienza e possibili cambi tattici".
La difesa friulana è un po' macchinosa e la cosa potrebbe favorire le ali del Napoli: "Anche il Pescara non aveva gente lenta davanti. Io penso che loro siano stati costruiti per ottenere grandi risultati. Se c'è un aiuto di squadra possiamo fronteggiare l'uno contro uno. Poi non penso che Wague sia così lento. Loro hanno segnato praticamente sempre, e domani speriamo di limitarli. Sappiamo che sarà una partita complicata, ma vogliamo tamponare le loro bocche da fuoco. Il Napoli gioca un calcio super in Italia, li rispettiamo, senza paura, che nel calcio non deve esistere. Cercheremo quindi di fargli mancare i riferimenti e di evitare di lasciare a loro l'uno contro uno. Il Napoli si batte da squadra, non singolarmente".
Duvàn Zapata ha vissuto una settimana particolare, con tantissime voci sul suo futuro, ma la cosa non preoccupa il mister: "Il tentativo di sviarlo dai suoi pensieri l'ha stimolato. A livello mediatico una cosa simile è stata fatta con Widmer, ma potete stare certi che domani tutti giocheranno al massimo, senza pensare al mercato, sperando che Zapata possa fare un gol, o magari due. Il mercato e le sue voci le accetto, ma non mi piace molto in questo momento dell'anno. Siamo uomini maturi, sgamati, e i ragazzi sanno che devono sputare sangue per la maglia che portano, e questo deve essere per loro un motivo d'orgoglio".
Delneri vuole rendere ancora più solido il gruppo: "Nel calcio non c'è limite al miglioramento. Abbiamo le certezze di certi ruoli, e in altre cose dobbiamo migliorare. Non c'è mai una partita uguale alle altre o di essere arrivati al massimo. La certezza assoluta che vedo è quella del gruppo, di una squadra che sbaglia anche, ma si aiuta sempre".
Danilo pare essere un po' appannato, considerando che è il capitano, non è un bel segnale, ma il tecnico lo considera comunque uno dei pilastri della squadra: "Danilo è un ragazzo molto importante, ma non dimentico Felipe, che si adatta a un ruolo nuovo, Heurtaux che sta fuori. Chi sta qui da più tempo deve dare l'impronta a chi è nuovo. Io Danilo l'ho sempre visto giocare bene, ma non sono una partita o due che influiscono sul giudizio di un giocatore. Io voglio che loro portino in campo quello di cui sopra, perché questo migliora anche il loro rendimento".
(fonte: www.udinese.it)