Una vittoria "alla Juve", come si dice da anni. Gara sporca, vantaggio, risposta, poi vincono i bianconeri. Va avanti così da tempo, e questa sera non fa eccezione: la Signora si prende i 3 punti come al solito, questa volta vittimizzando il Napoli, colpevole di 2 regali grossi come case per Bonucci e Higuain, che manco a dirlo sono stati glaciali nel colpire. Ripartiamo proprio dal primo marcatore, che ha voluto parlare nell'immediato dopo-gara di quella che è stata questa partita, da dove è uscita fuori. E' una costante: "La vittoria nasce dallo spirito della Juventus di non mollare mai. Stasera l'abbiamo rimesso in campo dopo che eravamo mancati a Milano due volte sotto questo punto di vista, l'abbiamo tenuta e poi sapevamo che a lungo andare non era possibile che ci pressassero a tutto campo come hanno fatto nel primo tempo. Poi abbiamo trovato qualche spazio in più, abbiamo creato, però devo dire che è stata una bella partita, il Napoli è venuto a Torino a giocarsela come nel suo stile e c'è da fargli i complimenti. Sicuramente c'è da migliorare nella fase del gioco, ma se continuiamo con questo atteggiamento, siamo un bel po' avanti".

Il valore della vittoria è nella mentalità bianconera: "L'importante era fare i 3 punti per mandare il Napoli a -7, che è una cosa importante e che ci dà fiducia in vista di un match importante come quello di Lione; ogni partita è importante e decisiva a modo suo: noi scendiamo in campo sempre per vincere".

Gonzalo Higuain segna ma non esulta contro la sua ex squadra. | Dennis Abraham James, Twitter.

La mancanza d'esultanza del Pipita alla rete decisiva (in foto)? Non c'è problema, perchè... "Sono arrivato io per esultare al posto suo". E poi, un po' più seriamente: "Gonzalo è un campione ed una bravissima persona e sono sicuro che se non avrà esultato avrà avuto i suoi motivi".

A proposito di gol, chiudiamo con l'esultanza, che riguarda il periodo delicato che il difensore ha passato nell'ultimo periodo: "Sinceramente non vedevo l'ora di segnare per poter fare quest'esultanza: sono le iniziali mie, di mia moglie e dei miei due bimbi. Il gol è tutto loro che in questo periodo così delicato ne sono usciti benissimo. È merito del lavoro e del carattere che contraddistingue le persone che mi stanno attorno e mi vogliono bene. Voglio fare un ringraziamento ai tifosi, che in questo periodo mi sono stati vicini e mi hanno fatto sentire la loro solidarietà e non c'è una cosa che mi aiuta di più a sorridere e ad andare avanti".

E subito dopo di lui si è presentato ai microfoni Max Allegri, il tecnico della Juventus, che ha parlato all'inizio del trasporto che aveva questo match: "Il risultato spostava - spiega il mister - se vincevamo noi, in caso di pareggio cambiava poco, in caso di sconfitta meno. Perdendo portavamo loro a -1 e la Roma poteva sorpassarci. Ma il campionato è lungo e ci sono tanti punti a disposizione, la vittoria di stasera è importante ma non decisivo".

La gara è andata bene, ma non mancano i difetti da aggiustare: "E' stata una partita lottata, d'intensità fisica, equilibrata. Nel primo tempo abbiamo avuto un paio di palle con Higuain davanti al portiere e Lichtsteiner che ha calciato fuori; ci siamo presi un paio di rischi nel secondo tempo, giocando nell'1v1 dietro, abbiamo fatto un buon sviluppo in avanti. Il gol è arrivato con un rimpallo sbagliato di Ghoulam. Sono partite diverse da quelle di Milano, come intensità: col Milan è stata blanda come ritmi, siamo stati poco veloci nella circolazione di palla, con tutto il rispetto per loro che comunque hanno vinto meritatamente. Con l'Inter in un calcio d'angolo ci siamo addormentati, dopo abbiamo buttato una palla indietro, ma nemmeno lì ci sono state tante palle gol. Poi quando giochi gli scontri diretti è difficile vedere spettacolo. Anche il Napoli, stasera, oltre al gol non credo abbia tirato tante volte, se non qualche volta da fuori area, il gol stesso poteva essere evitato perchè Callejon fa sempre quel movimento in mezzo al terzino e al centrale".

Una domanda riguarda la tattica, con la ricerca del 4v4 in avanti, spingendo la linea del centrocampo napoletano in avanti tramite il giropalla. L'analisi proposta viene approvata così: "L'abbiamo impostata così, poi siamo passati a 4 e tra Chiellini e Bonucci abbiamo messo in mezzo Mertens o Callejon, con Alex Sandro che dall'altro lato veniva a fare il quarto basso e quindi dava respiro e toglieva pressione, prendendo il gioco in mano, con un baricentro alto. Poi a centrocampo, una volta tagliata la pressione, quando bisognava andare avanti, anzichè farlo tornavamo indietro e concedevamo di nuovo a loro le occasioni per venire a pressare. E' anche vero che hanno fatto 45' di grande pressione, poi nel secondo tempo noi abbiamo alzato la pressione, loro sono un po' calati e abbiamo fatto sicuramente una partita migliore. Alla fine è stata una bella partita, bisogna fare i complimenti al Napoli che ha fatto una bella partita e gioca bene e sicuramente oggi hanno giocato diversamente rispetto allo scorso anno".

Un contrasto fra Insigne ed Higuain. | La UEFA, Twitter.

Miralem Pjanic può e deve dare di più rispetto a quanto fatto stasera, con questo schema? Si vedrà col tempo, per adesso ci siamo: "Difensivamente oggi ha corso molto, alla fine infatti era a corto di benzina. Infatti, le situazioni favorevoli che ha avuto in area, in un altro momento di lucidità lui le sfrutta meglio. Non scordiamoci che viene da tante partite giocate dopo la Nazionale, e con fuori Dybala e fuori Pjaca, come caratteristiche è l'unico giocatore che ci può dare un po' più di qualità in mezzo al campo. Nel primo tempo ha scodellato una palla per Higuain che è la stessa che ha messo domenica quando poi Gonzalo ha tirato addosso al portiere. Al momento sono contento: ha caratteristiche diverse rispetto alla mezzala classica, però è un giocatore importante e credo che possa crescere soprattutto quando è più lucido rispetto a quando è stanco".

L'intervista vira verso Higuain, il quale secondo la domanda, vede più gioco, e di conseguenza fa più male, quando tocca la palla viene già toccata da lui durante l'azione. Il mister si dilunga nell'analisi di quest'affermazione: "Mi interessa questo aspetto perchè quel lavoro lì quando c'è Dybala lo fa Dybala, ma siccome pure lui è molto bravo anche a venir fuori a far gioco e ad attaccare la profondità, col classico movimento da 4-3-3, noi lo dobbiamo sfruttare, bisogna lavorarci, dobbiamo migliorare su questo. Gonzalo ha caratteristiche e qualità straordinarie, soprattutto si sacrifica molto e lavora bene per la squadra".

Il Pipita si è sfogato negli spogliatoi con l'esultanza? Negativo: "No, ma era molto contento, perchè del resto abbiamo vinto uno scontro diretto. Era molto sereno già da prima, è chiaro che per lui era una partita particolare, è stato anni a Napoli, ha fatto tantissimi gol, poi ha fatto una scelta, quindi non si deve sentire assolutamente un traditore ma anzi ha fatto una scelta coraggiosa che non era per niente facile".

E si chiude con una spartizione delle colpe nell'occasione che ha portato alla rete il Napoli: "Le colpe sul gol vanno per il 30% a Lichtsteiner e per il 70% a Sandro. Anche perchè Alex faceva l'esterno, doveva venire dentro prima".