Non c'è due senza tre. Proverbio celebre, proverbio a cui Mihajlovic si affiderà domani sera, sul prato di San Siro, quando il suo Torino affronterà la "sua" Inter. Il Meazza, infatti, nelle ultime due stagioni è stato per i granata terra di conquista: due anni fa Moretti giustiziò i nerazzurri a tempo scaduto, la scorsa stagione Molinaro e Belotti ribaltarono il gol iniziale di Mauro Icardi. Il tecnico serbo, quindi, spera di proseguire nel solco della tradizione recente e fare tris. Un tris che significherebbe settimo risultato utile consecutivo, che porterebbe il Toro ad un ulteriore salto verso l'alto.

Un tris che, in casa nerazzurra, significherebbe molto probabilmente esonero per Frank De Boer. I granata troveranno infatti un'Inter in piena crisi, reduce da tre sconfitte consecutive e alle prese con un caos societario che si sta ripercuotendo in modo deleterio anche sul campo. Una spallata del Toro, che per contro gode di ottima salute, farebbe crollare definitivamente la situazione in casa del Biscione. Toro che è come detto reduce da un ottimo momento, ma che a fronte di un attacco scoppiettante ancora presenta alcune crepe difensive: distrazioni che hanno caratterizzato tutte le ultime uscite dei granata, ma che sono risultate fatali solo contro la Lazio. E' stata infatti un'amnesia di Zappacosta ad agevolare la rete del grande ex Immobile (al netto dello splendido gesto tecnico ed atletico dell'attaccante di Torre Annunziata), mentre una dormita generale della retroguardia granata ha spalancato le porte al gol di Murgia, che per poco non è costato la sconfitta. Una difesa "ballerina" sulla quale Mihajlovic ha cercato di lavorare nel poco tempo a disposizione prima del match di San Siro: durante la seduta di ieri, infatti, il tecnico serbo ha torchiato i suoi con ripetute esercitazioni sui calci piazzati. Sarà il campo, domani sera al "Meazza" a rivelare gli effetti di questa "full immersion" a cui Mihajlovic ha sottoposto la sua retroguardia.

Mihajlovic che per la sfida contro l'Inter potrebbe virare verso un leggero turn-over. Confermatissimo Hart tra i pali, in mezzo alla difesa Ajeti e Bovo insidiano Rossettini e Castan, mentre sugli esterni troveranno posto Zappacosta e Barreca. Nessuna sorpresa in cabina di regia, dove si sistemerà Valdifiori, mentre accanto a Benassi potrebbe scendere in campo Acquah, con conseguente turno di riposo per Baselli. In avanti, sebbene sembri difficile escludere anche un solo membro del "trio delle meraviglie" Belotti-Ljajic-Iago Falque, qualche chance anche per Boyè, che potrebbe partire dal primo minuto a scapito di uno dei due esterni. Una rotazione condivisibile, quella pensata da Mihajlovic: il Toro di questa prima parte di stagione va ai mille all'ora, pressa e aggredisce senza sosta, dosare le energie è un dovere, non una possibilità.