Una partita speciale, per Sinisa Mihajlovic, quella che il suo Torino affronterà domani, sul campo dell'Olimpico di Roma, in casa della Lazio. Il serbo ha vestito il biancoceleste per sei anni, tra il 1998 e il 2004, vincendo anche uno storico scudetto. L'emozione sarà forte, ma altrettanta la forza di volontà per portare la sua squadra alla vittoria. Lo ha affermato lo stesso diretto interessato, nella conferenza stampa della vigilia tenutasi nel primo pomeriggio odierno: "Per la Lazio ho molto rispetto perché è legata alla mia prima vita, quella da calciatore. Però ho rispetto per i colori attuali per cui non farò nessuno sconto", ha spiegato infatti Miha.
Incroci pericolosi che non riguardano solo le panchine, ma anche gli undici in campo. L'ex del giorno, almeno di campo, è indubbiamente Ciro Immobile, ma gli occhi si puntano anche sul suo collega Belotti: "Sono due giocatori forti - ha dichiarato l'allenatore - Non ci sono comunque solo loro due, ci sono anche Keita, Anderson, Parolo… È una squadra difficile da affrontare, ma se mettiamo in campo la stessa rabbia e ferocia di Palermo anche loro avranno vita dura contro di noi. Sappiamo che ci metteranno in difficoltà, ma affrontarla alla pari è già motivo di orgoglio per noi. Il nostro obiettivo resta l’Europa, ma mancano ancora tante partite. Rimaniamo umili e giochiamone una per volta".
"A Palermo siamo partiti forte, avevamo troppa voglia - ha pòoi continuato, tornando sul posticipo della scorsa giornata di Serie A, stravinto dai granata in terra sicula - Quando sapremo mixare bene voglia e testa saremo un Grande Toro. Questa squadra è fatta di cuore e qualità individuali e collettive. L’importante è che io veda la voglia e l’applicazione dei ragazzi in allenamento e poi in partita. Non voglio solo che si lotti, vorrei fare giocare anche bene la squadra. Per caratteristiche e qualità possiamo fare bene entrambe le cose. La squadra ha un atteggiamento offensivo, attaccanti forti. Ogni tanto ci prendiamo qualche rischio, ma a me va bene così. Questo spirito e atteggiamento dobbiamo mantenerlo con tutti gli avversari, per batterci devono sudare molto".
E da lì Mihajlovic trae anche indicazioni sul futuro più prossimo, sui miglioramenti da applicare alla squadra: "Tutte le prestazioni, nel bene e nel male, le ha fatte la mia squadra. Le scelte e i giocatori sono i miei, per cui non rinnego nulla. Qui forse stiamo crescendo molto in fretta. Dobbiamo migliorare ancora nell’essere più aggressivi, nel recupero immediato, soprattutto da parte degli attaccanti, ma ci sono margini di miglioramento enormi. Bisogna usare la testa, non essere frenetici".
Menzione speciale anche per due giocatori, Baselli e Zappacosta, i quali hanno iniziato a convincere e trovare spazio dopo un inizio complicato: "L’allenatore deve fare le scelte, i giocatori si devono far trovare pronti e sfruttare le occasioni concesse, da veri professionisti. Ognuno deve dare il massimo negli allenamenti per dimostrare di poter scendere in campo. Zappacosta e Baselli l'hanno fatto e ora tocca a loro, poi la ruota gira. Io ho 22 titolari, nessuna riserva. Sta a me cercare di sbagliare meno possibile a stilare la formazione volta per volta".