Dopo due settimane e un terremoto, si torna a parlare di calcio giocato. La partita con la Lazio è costata la panchina a mister Iachini, esonerato non tanto per la mancanza di risultati, ma per un gioco che, di fatto, non si è fatto mai quasi nemmeno intravedere. Sette punti in classifica dopo sette giornate non sono un risultato completamente da buttare, ma è una situazione che costringe a tenere alta la guardia, cosa che questa squadra non ha fatto contro Sassuolo e biancocelesti, passando entrambe le partite più a difendere la propria porta che a tentare qualche manovra offensiva. Le statistiche parlano di una formazione che tiene pochissimo la palla e tira altrettanto poco nella porta avversaria, numeri che ti fanno stare in fondo alla classifica, non a metà. Sarà anche vero che con il tempo i risultati sarebbero arrivati come diceva Iachini, ma intanto l'unica partita giocata con un piglio da Serie A è stata quella contro la Fiorentina. Troppo poco. Delneri dovrà strutturare quella che per ora sembra un'accozzaglia confusa di giocatori. Quest'anno i limiti non sono tecnici, dato che i giocatori bravi ci sono, ma imbottire la squadra di elementi di tutte le nazionalità è stato sicuramente un errore da parte della società. L'Udinese è la squadra che ha dato meno minuti a giocatori della propria nazionalità in tutta Europa, solo l'1% del totale. Statistica un po' aleatoria, ma la mancanza di uno zoccolo duro, proveniente da una qualsiasi parte del mondo, si sente eccome. È vero che i giocatori dovrebbero correre indipendentemente da tutto, ma evidentemente a livello mentale qualcosa continua a non funzionare ed il tecnico di Aquileia dovrà capire cosa.
Andando sul concreto, la sfida contro la Juventus è sicuramente proibitiva. L'anno scorso andò di lusso, grazie ad una difesa ad oltranza, al blitz di Thereau ed una Vecchia Signora ancora stordita dalla perdita di Tevez, Pirlo e Vidal. Quest'anno le cose sono molto diverse, dato che la squadra degli Agnelli è diventata una corazzata e in campionato prende a cannonate tutto ciò che passa. Inoltre le zebrette difficilmente avranno ancora assimilato al meglio i dettami di mister Delneri, tralasciando il solito problema dei giocatori che sono andati in Nazionale. La partita dunque sembra un muro invalicabile, ma ciò che conterà di più sarà mettere in campo uno straccio di gioco, per poter mettere nel mirino le sfide contro Pescara e Palermo, crocevia fondamentali di questa stagione per l'Udinese. Poi se arriverà qualcosa tanto meglio, ma in campo bisognerà dare il 100%, questo è ciò che conta di più.
Per quanto riguarda la formazione, Delneri dovrà già vestire i panni dell'alchimista ed inventarsi qualcosa, amalgamendo ingredienti che non sembrano essere troppo compatibili tra di loro. Il centrocampo infatti è falcidiato dagli infortuni, in difesa gli elementi ci sono (ma quelli affidabili sono pochi) e la sola abbondanza è in attacco. Il tecnico ex Chievo dovrebbe varare il 4-3-3, modulo che non si vedeva ad Udine da tantissimo tempo, ma che evoca comunque bei ricordi, di Coppe Uefa e piazzamenti europei. In difesa, tralasciando l'intoccabile Karnezis, il vero dubbio è sulla sinistra. Da escludere un uso dal primo minuto del buon Samir, rientrato solo da pochi giorni fa dall'infortunio, ma l'idea di far giocare nuovamente uno tra Alì Adnan ed Armero fa venire i brividi a più di qualche tifoso. Il colombiano sembra quello con più probabilità di scendere in campo, ma attenzione al possibile spostamento di Felipe sulla fascia, con inserimento di Angella in mezzo. Si creerebbe così una difesa a quattro di soli centrali, ma bisogna fare di necessità virtù. In mezzo le scelte sono quasi obbligate. Kums ha i piedi del regista vero (andrebbe solo valorizzato come si deve) e non sembra in dubbio il suo utilizzo come schermo davanti alla difesa. Ai suoi fianchi ci saranno Jankto e Fofana, i soli sani in squadra in grado di giocare da mezzala. Un trio che non ha mai fatto una partita, ma che ha tanto talento nelle gambe. In attacco il tridente sarà composto da De Paul, Thereau e Duvàn Zapata. Si prospetta dunque un ritorno alle origini per l'argentino, che ha sempre giocato sulla fascia. Da trequartista ha comunque ben figurato, ma da ala potrà mettere in mostra tutte le sue qualità. Ci si aspetta di più da Thereau, che ha recentemente dichiarato di essere tornato in forma. Fresco di rinnovo fino al 2019, il francese dovrà dimostrare di essere in grado di trascinare la squadra, come fatto nei due anni precedenti.
Probabile formazione: Karnezis, Heurtaux, Danilo, Felipe, Armero, Kums, Fofana, Jankto, De Paul, Thereau, Duvàn Zapata.
Questa la lista dei convocati da mister Delneri per la sfida con la Juventus:
Portieri: Karnezis, Perisan, Scuffet.
Difensori: Adnan, Angella, Armero, Felipe, Danilo, Heurtaux, Samir, Wague.
Centrocampisti: Balic, De Paul, Fofana, Kums, Jankto, Lucas Evangelista.
Attaccanti: Matos, Penaranda, Perica, Thereau, Zapata.
Intanto, per spegnere definitivamente le voci di malcontento post mercato, l'Udinese e Thereau hanno trovato l'accordo per rinnovare il contratto del giocatore fino al 2019, allungandolo di un anno. Questo il comunicato ufficiale dell'Udinese Calcio: "Udinese Calcio e Cyril Thereau rendono noto, con reciproca soddisfazione, di aver esteso la durata del contratto in essere fino al 30 giugno 2019."