Fino ad ora, contrariamente a quanto letto e riletto consultando i Vangeli, il Gallo ha già cantato cinque volte, segnando contro il Milan, la Roma e per ben tre volte contro il Bologna. Un vero e proprio inizio con i fiocchi per il Gallo Andrea Belotti, che in questa nuova stagione sembra aver trovato la propria dimensione grazie al suo allenatore Sinisa Mihajlovic. Superati una serie di infortuni e promosso finalmente a titolare, Belotti ha avuto modo di esprimere tutto il suo potenziale, confermandosi attaccante micidiale sottoporta ed abile anche a dialogare nello stretto, predisposizione sempre più richiesta del calcio moderno.
"All'inizio non è stato facilissimo - ha dichiarato quest'oggi in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport - perché in paese (Gorlago) tutti mi dicevano che non sarei mai stato bravo quanto Beppe Savoldi. Io non ci credevo e da malato di calcio ho studiato tutti i suoi gol, continuando poi a vedere quelli degli attaccanti a cui mi paragonano. Personalmente credo di avvicinarmi molto a Graziani e non lo dico perché gioco nel Toro". Parole serene da parte di un ragazzo con la testa sulle spalle, devoto a Dio ed alla famiglia: "Ho deciso di non far più lavorare mia madre dopo che notai le sue occhiaie, ha lavorato come stiratrice in un'azienda di camicie e non si è mai tirata indietro. Papà invece non lo convincerò mai, ora che è in vacanza infatti continua a trovarsi dei lavoretti da fare. Di lui ricordo che, quando tornava da Milano, con le ginocchia rotte a causa del lavoro da muratore, si metteva comunque a giocare con me"
Milano, appunto, una delle capitali del calcio moderno e sede del Milan, squadra a cui Belotti ancora non ha segnato in questa stagione. Ci è andato vicino, però, qualche giornata fa e fu solo una prodezza di Donnarumma a spegnere, dagli undici metri ed ad una manciata di secondi dalla fine, l'esultanza di un Toro già pronto a festeggiare il pareggio. "A San Siro ho rallentato la rincorsa e poi non ho guardato i movimenti di Donnarumma. Anche dopo il rigore fallito contro il Bologna non mi sono comunque demoralizzato, il mister sa che sono pronto a battere ancora i rigori se capiterà l'occasione. Quando mi sono trovato a tirarlo contro Gigi, però, non mi sono fatto condizionare: in quel momento Buffon era un "nemico", poco importava il fatto che davanti a me avevo uno dei migliori al mondo che da poco aveva eguagliato il record italiano di imbattibilità".
Capitolo doloroso, ma necessario, quello sulle delusioni sportive: "Sicuramente gli Europei under 21 nel 2015. Non fu tanto per il biscotto tra Svezia e Portogallo, quanto per il fatto che eravamo convinti di essere tra i favoriti, un gruppo unito. Uno dei miei primi provini invece, all'Atalanta, non andò benissimo ma non fu comunque una tragedia: non mi scartarono, semplicemente preferirono Tondoro Cisse, un classe '93 già formatosi fisicamente". Attualmente il calciatore si è perso nei meandri del calcio dilettantistico, le ultime sue notizie lo davano in forza all'USD Lavagnese 1919, Belotti invece è pronto a trascinare, a suon di gol e di prestazioni sopra la media, sia il Torino che la Nazionale Italiana stessa.