È uno dei senatori di questa Udinese ed uno dei primi nelle preferenze dei tifosi, anche grazie a quell'ormai famoso gol allo Juventus Stadium dell'anno scorso che portò una vittoria storica per i friulani. La Vecchia Signora non perdeva all'esordio da decenni ed era stata sconfitta solo due volte nella sua nuova casa. Cyril Thereau però quest'anno è partito malissimo ed è stato forse il giocatore più criticato nell'era Iachini. Ora con Delneri vuole riprendere il suo posto in campo e ai microfoni della Gazzetta dello Sport afferma con forza di voler iniziare un nuovo campionato contro la Juventus.
L'intervista si apre ovviamente con il ricordo del gol vittoria segnato proprio da Thereau l'anno scorso allo Juventus Stadium: "Il gol più importante della mia carriera. Quella rete resta indimenticabile perchè la Juve non perdeva al debutto da una vita e io ho fatto un piccolo record, davanti alla mia famiglia che a Torino viene sempre, soprattutto mia mamma Lilian, la vera tifosa di casa. "
La seconda segnatura arrivò dopo quasi un mese e mezzo, per poi chiudere ad undici reti. Anche quest'anno il francese è partito a rilento, Thereau spiega il perchè: "Sono partito male, ma succede spesso. Non mi preoccupo, opra ho gamba. Io ho bisogno di un po' di tempo per entrare bene in condizione, devo fare una preparazione lunga ed accurata. Poi stavolta sono stato fermato dai due turni di squalifica all'inizio. E ho avuto un infortunio al polpaccio, ha complicato le cose."
Fino ad ora ogni volta che è stato schierato titolare è stato sostituito, con tanto di battibecco con Iachini nel match col Milan: "Col Milan mi sono arrabbiato per la sostituzione, l'ho presa male l'unica volta (su tre, ndr). Ero nervoso e in campo mi sono arrabbiato un paio di volte, stavo facendo bene."
I numeri comunque sono negativi: 32 palle perse, solo 13 recuperate. Thereau ammette che qualcosa non va: "Non mi nascondo, numeri impietosi, ma dovevo stare tanto largo sulla fascia."
In fase offensiva non va meglio, un solo tiro in cinque partite: "Non ero al posto giusto nel momento giusto. Col Milan abbiamo difeso tanto. Non mi aspettavo un inizio così, ma domani inizia il mio campionato."
Ora c'è un nuovo tecnico, l'ex Chievo dà la sua prima impressione su Delneri: "Abbiamo lavorato tanto, fase di possesso e non possesso. Delneri chiede tanta intensità, più aggressività sul portatore, è un cambiamento importante."
La classifica è però comunque ancora accettabile: "Siamo stati anche fortunati, perchè col Chievo abbiamo subito troppo e quella gara ci ha buttato un po' giù, con l'Empoli Karnezis ha fatto parate miracolose, non eravamo aggressivi e un po' bassi. Abbiamo fatto un po' di fatica, ma siamo migliorati. Lasciamo perdere la partita con la Lazio, con la Fiorentina abbiamo fatto la miglior partita."
L'impressione però è sempre quella di una squadra che non ha un'anima, Thereau è d'accordo solo in parte con quest'affermazione: "Tutti gli allenatori che vengono ce lo dicono e di questo si parla sempre quando non ci sono i risultati. Ma le assicuro che noi non siamo tutti amici, ma viviamo bene insieme. Chiaro che non posso avere il rapporto che si era creato con Kuzmanovic, un fratello, ma sto bene con tutti, con Heurtaux, Wague (parlano francese, ndr) e Perica in particolare."
Piccolo focus su Perica, che pare essere in netta crescita, sette gol in under 21 e due in campionato: "La cosa che mi colpisce è che ha sempre voglia di imparare. Ascolta molto, lotta, combatte. Ha grandi margini di miglioramento."
Si chiude infine con un pensiero sulle tante voci di un possibile addio ventilate nei mesi estivi appena passati, c'è stata l'impressione che fosse stato lo stesso Thereau a chiedere la cessione, ma lui nega: "No, non ho mai preso in considerazione le possibilità italiane e c'erano (Atalanta su tutte, ndr). Ma ero d'accordo con la società che l'unica porta aperta era per il Marsiglia. È la mia squadra del cuore, quella che andavo a vedere con mia mamma con la quale sono crsciuto. Il Marsiglia è come il Napoli per i napoletani, qualcosa di unico. Ma la società non aveva possibilità e io sono felice a Udine."