Alla conquista di Torino. Miralem Pjanic, dopo tre mesi di Juventus, sta diventando un intoccabile dell'undici titolare, vedendo il proprio destino compiersi, giustificando partita dopo partita l'acquisto da parte dei bianconeri, i quali vogliono farne il perno del proprio centrocampo. Il processo continua, è in realtà quasi giunto al termine (lo sarà col rientro di Marchisio): è lo stesso bosniaco a confermarlo, in un'intervista alla Gazzetta dello sport.
"Mi sto adattando sempre meglio - esordisce Mire - La squadra gioca bene, siamo primi sia in campionato sia in Champions League, quindi in linea con i nostri obiettivi. È quello che volevamo, anche se dal punto di vista del gioco si può sempre migliorare di partita in partita. E, di fatto, è quello che stiamo facendo. Ma la squadra sta bene. Considerando che siamo tanti volti nuovi, direi che l’inserimento procede bene".
L'inizio di stagione non è però stato rose e fiori, tra qualche panchina di troppo, conseguenze di una botta all'anca e di un'estate diversa e pesante: "Non stavo bene fisicamente e abbiamo preferito non correre rischi inutili. Poi, pian piano, mi sono sentito sempre meglio. Anche se è vero che la preparazione è stata dura. Un lavoro differente rispetto a quello a cui ero abituato a Roma, mi è servito un po’ di tempo per abituarmi. Ma ora mi sono adattato ai carichi di lavoro e sto bene, mi sto gestendo nel modo giusto. E in campo mi sento sempre meglio".
Miglioramento visibile, anche di tutta la Juventus, già in testa alla Serie A con un +4, ma Pjanic non vuol sentir parlare di mini-fuga: "Il campionato è lungo e sarà anche duro. Perché tutti si aspettano di vedere la Juve non vincere più. Per noi sarà difficile, ne sono certo, ci saranno tante squadre che lotteranno fino alla fine, che non molleranno niente. Roma e Napoli sicuro, ma io tengo dentro anche l’Inter che ha tanti ottimi giocatori". E poi continua: "Chi riuscirà a trovare più continuità, alla fine vincerà lo scudetto. Noi, di certo, abbiamo grande voglia di portare a casa il sesto titolo consecutivo. Tutti i nuovi si stanno calando bene, quando arrivi a Vinovo trovi questa mentalità speciale, questa rabbia di vincere che si respira alla Juve e si sente in ogni partita. Sappiamo che non sarà facile, che nessuno ci perdonerà niente, ma puntiamo a vincere".
Non c'è però solo il campionato, ma anche una Champions League che rappresenta un obiettivo concreto, da conquistare, pensando gara dopo gara, sempre consapevoli della propria forza e della qualità a disposizione di Allegri: "Questa è una grandissima rosa, con tanta qualità e tanti giocatori. Alla fine saranno importanti tutti, il mister ci sta ruotando anche per questo. Per vincere tutte le competizioni devi avere sempre la freschezza giusta. Siamo consapevoli della nostra forza, ma anche che la Champions è una competizione durissima. Diciamo che l’obiettivo per ora è passare il turno, poi dopo può succedere di tutto. Dagli ottavi sono tutte squadre di qualità, diventa quasi come giocare a poker. La nostra mentalità e la storia della Juve ci impongono però di andare il più avanti possibile. Ed è proprio quello che cercheremo di fare".
Intanto però, in attesa di tornare a Torino, il fantasista sta trascorrendo dei giorni con la propria nazionale, la Bosnia, per giocarsi le qualificazioni a Russia 2018. Difficile giornata, quella di ieri, dopo la sconfitta per 4-0 subita al Re Baldovino dal Belgio, squadra che, secondo Pjanic "è di un’altra categoria". Poi spiega: "È la favorita del girone, ma noi non ci aspettavamo di giocare così male. Abbiamo approcciato la gara con troppa paura. Siamo rimasti bassi, faticando ad uscire dal loro pressing e regalandogli i primi due gol. Poi la loro qualità ha fatto il resto, ma noi ci abbiamo messo del nostro. Squadre del genere non ti perdonano". E sugli obiettivi della Nazionale: "Il nostro vero obiettivo è di provare a vincere tutte le altre partite, quelle con le altre squadre. Abbiamo l’esperienza dello scorso anno, dovremo fare attenzione, Cipro [il prossimo avversario, domani sera, ndr] ci può mettere in difficoltà. Però se vogliamo arrivare secondi dobbiamo vincere e dimenticare il più velocemente questa sconfitta. È stata solo una brutta serata".
Brutta serata anche per Edin Dzeko, uno che ha indovinato l'avvio di stagione con la Roma ed è a quota cinque gol. Da amico, prima che da avversario, Pjanic ne è felice: "Mi fa molto piacere questo suo avvio di stagione. Viene da un'annata in cui, forse, non sono state sfruttate a dovere le sue caratteristiche. Ma è anche vero che quest’anno Edin sembra credere di più in se stesso, ha più fiducia rispetto alla scorsa stagione. Questo Dzeko qui lo conosco da tempo, è un grandissimo attaccante, che sa crearsi le occasioni pure da solo. E vedrete quanti gol segnerà per la Roma quest’anno. Del resto, l’ha fatto sempre, non poteva essersi dimenticato di come si fa gol".
Una battuta rimane anche per un altro compagno, Gianluigi Buffon, reduce da un errore insolito contro la Spagna: "Nel calcio capita anche ai più forti di sbagliare e da quanto mi ricordo io, a lui in carriera non è capitato quasi mai. Mi dispiace, è ovvio, perché poi a tutti noi in campo piacerebbe non sbagliare mai. Ma Gigi è un grandissimo professionista e saprà rispondere molto bene sul campo. Come sempre, del resto". Come la Juve tutta, come Pjanic stesso.