Da Piloni e Alessandrelli a Manninger e Storari, passando per Bodini, fino ad arrivare a Neto, ultimo di una lunga e storica serie di "numeri 12" bianconeri. Quello del secondo portiere alla Juventus è sempre stato un ruolo particolare, tante vittorie e tanto prestigio ma poco, spesso pochissimo spazio. Alcuni sono stati chiusi per anni da "titolarissimi" come Dino Zoff, altri hanno avuto la possibilità di scendere in campo e di giocarsi le proprie chanche, come Bodini con Tacconi e Manninger e Storari con l'acciaccato Buffon di quel periodo. Quella di Neto è una situazione che va oltre la semplice questione della "riserva che vuol giocare": il brasiliano era stato prelevato dalla Fiorentina perché scelto (o almeno, così si era detto) come futuro titolare bianconero al ritiro di Buffon, la cui carriera - che sembrava dovesse terminare nel 2016 - si è invece allungata, alzando l'asticella fino alla soglia dei 40 anni e del Mondiale 2018, con buona pace dei vari Marchetti, Sirigu&co., costretti ad attendere ancora un po' prima di potersi giocare il posto da titolare in azzurro.
Il brasiliano ha esordito con la maglia bianconera il 23 Settembre del 2015 contro il Frosinone, incontro terminato 1-1 con pareggio subito dai bianconeri all'ultimo minuto, in un'azione dove forse Neto avrebbe potuto fare di più. Dopodichè si è tolto la soddisfazione di vincere la Coppa Italia da titolare, giocando tutti i 5 incontri della fase finale, per poi concludere le ultime due giornate di campionato contro Hellas Verona e Sampdoria, per un totale di 8 partite disputate. Quest'anno una sola presenza, contro il Palermo, poco per il suo agente Stefano Castagna, che ha definitivamente sbottato quando Marotta si è lanciato alla ricerca di un nuovo portiere, vedendosi rimangiate tutte le promesse fatte dalla società bianconera:
"Non erano questi i patti. Quando Neto ha scelto la Juve per venire a Torino gli era stato indicato un percorso di crescita ben definito. Se davvero questo è il pensiero dei campioni d’Italia allora servirà trovare una soluzione. Quale? Già in estate Neto aveva chiesto di poter andare a giocare, ma la società gli ha chiesto di restare come vice Buffon. Lui si è messo al servizio del club, ma visti suoi obiettivi anche con la nazionale brasiliana credo che ci siano tutti i presupposto perché già a gennaio si cerci per lui una sistemazione” spiega l'agente, che continua: “Neto ha certamente sposato la Juve perché lo considera un club al top, perciò andrebbe via a malincuore. Ma a questo punto serve sedersi intorno a un tavolo per chiarire tutto. Per il bene della Juve ma anche per tutelare un professionista apprezzato in tutta Europa e con tutta la carriera davanti”
Parole chiare quelle del procuratore del brasiliano, che non ha gradito l'agire della società bianconera, pur sapendo che comunque la presenza di Buffon pone il veto alle velleità di qualunque estremo difensore voglia affacciarsi alla porta della Juventus. Conclude Castagna: “La Juve non puo’ giocare con la carriera di un giocatore cosi forte che tutta Europa voleva. Il ragazzo è gia’ un numero uno e lo vuole essere per tutta la sua carriera".
Il comportamento della società bianconera certamente non può dirsi esemplare, ma c'è da dire che il ragazzo (ormai neanche più tanto, a 27 anni compiuti) nelle seppur poche occasioni avute, non ha esaltato gli occhi e il palato dei tifosi e degli addetti ai lavori, mostrando alcuni limiti che hanno probabilmente reso troppo grosso il rischio per la società bianconera. Resta da vedere come si evolverà la situazione: Neto vorrebbe giocare, essendo anche in lizza per entrare nel giro della nazionale, ma per ora la porta bianconera sembra chiusa, anche più di quanto non lo fosse per Storari, toccherà al giocatore e a Castagna decidere sul da farsi.