Se questa mattina decidessimo di scendere per le strade delle città italiane alla ricerca di tifosi della Juventus per un semplice sondaggio, alla domanda "cosa sai dell'infortunio di Pjaca?" potremmo ricevere almeno una decina di risposte differenti, magari nemmeno totalmente sbagliate, e alcune addirittura complementari, ma semplicemente non del tutto esatte. Come è noto, Marko Pjaca si è infortunato durante un allenamento con la sua Nazionale Croata, non si è però capito molto delle sue condizioni, per una serie di contraddizioni tra gli staff medici e tempi di recupero abbastanza disparati e sentenziati con poco criterio logico.
Inizialmente si è scritto di una sospetta frattura del perone, ipotesi comunque allontanata sin da subito. La smentita primaria è stato il comunicato dello staff medico della Croazia, il quale ha parlato di un'infrazione, sempre al perone: il giocatore sarebbe costretto a tre, massimo quattro settimane di stop. Poi, però, la Juventus tramite il proprio sito ha fatto sapere che "in data odierna [ieri, ndr] Marko Pjaca è stato sottoposto a nuovi accertamenti strumentali (TC, RMN) presso il J|Medical, dai quali è emersa la presenza di immagini compatibili con postumi non stabilizzati di recente trauma contusivo alla porzione distale del perone sinistro. Sono escluse fratture o infrazioni ossee. Il giocatore verrà monitorato quotidianamente e la prognosi potrà essere meglio definita nei prossimi giorni, in ragione dell’evoluzione clinica e delle risultanze degli ulteriori controlli in programma".
Insomma, né infrazione, né frattura, ma una conseguenza di una contusione, non ancora riassorbita. Pjaca è dunque schedato come un day-to-day, termine che prendiamo in prestito dal linguaggio soprattutto degli sport americani, che indica un giocatore in infermeria, monitorato costantemente giorno dopo giorno, per un periodo tendenzialmente breve. Il talento balcanico ex Dinamo Zagabria potrebbe anche rientrare per la prima sfida di campionato contro l'Udinese di sabato 15, certo è che fino ad allora rimarrà a Torino e sarà controllato da professionisti bianconeri, non si riaggregherà comunque con la sua nazionale. E i tifosi possono tirare un sospiro di sollievo. Almeno per ora, visto che a questo punto ogni possibile altra contraddizione sul caso potrebbe risultare all'ordine del giorno...